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Quirinale, Gomez a Stefania Craxi su La7: “Berlusconi divisivo? No, è problema morale”. “Lei è intelligente e non ideologico, ma dissento”

Confronto a “L’aria che tira” (La7) tra la senatrice di Forza Italia, Stefania Craxi, e Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano e di FQ Millennium, sulla inopportunità della candidatura di Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica.

Stefania Craxi esprime il suo sostegno all’ex Cavaliere e accusa: “Se la sinistra ha i voti, si può anche votare un presidente divisivo, come lo sono stati Napolitano e Mattarella. E se la sinistra non ha i voti, si scopre che il presidente della Repubblica deve essere condiviso? Se Berlusconi sostiene il governo Letta o entra nel governo di larghe intese, allora è un quasi statista. Se invece osa candidarsi alla presidenza della Repubblica, ritorna a essere il ‘Caimano’ di sempre”.

Gomez puntualizza: “Stefania Craxi ha ragione quando dice che la sinistra non si può permettere di dire no a un candidato di centrodestra affermando che sia divisivo perché anche Mattarella e Napolitano erano di parte. Tuttavia, la questione di Berlusconi non è la divisività. Il presidente della Repubblica è una figura che deve essere un esempio“.

Il direttore del Fatto online spiega: “È difficile pensare che Berlusconi possa spiegare agli italiani che le tasse possono essere antipatiche, ma vanno pagate, visto che ha frodato il fisco per 368 milioni di dollari. È difficile che Berlusconi possa essere credibile nel parlare di mafia, quando ha il suo braccio destro che ha fatto affari con la mafia e che per questo è stato condannato, a differenza del fratello di Sergio Mattarella che dalla mafia è stato ucciso. È difficile che Berlusconi possa parlare della questione giudiziaria e dello schifo che c’è sicuramente nella magistratura, quando ha visto il suo avvocato condannato in via definitiva perché pagava i magistrati di Roma. E questo è un problema etico e morale. Chiamare Berlusconi ‘divisivo’ è solo ipocrisia della sinistra“.

Stefania Craxi ribadisce: “In democrazia, se uno è candidabile, può essere candidato. Dopodiché saranno i suoi elettori che decideranno se tutto quello che dice Peter Gomez, che comunque è una persona intelligente e non ideologica, ma col quale non sono d’accordo, sono motivi che ostano l’elezione di Berlusconi al Quirinale. Esiste questo in politica e in democrazia, non esiste il giudizio morale”.