I mercati reagiscono alla ripresa dell'inflazione e si posizionano in vista delle future mosse delle banche centrali. A livello globale diminuiscono i titoli con rendimenti negativi ma nel complesso valgono ancora 9mila miliardi di dollari
I rendimenti del bund, il titolo decennale dello stato tedesco, sono tornati in positivo per la prima volta da maggio 2019. Il superamento di soglia zero è avvenuto dopo che sono stati diffusi i dati definitivi sull’inflazione di dicembre che in Germania si è attestata al 5,7% in base ai parametri europei. Il rendimento del bund è salito quindi allo 0,02%. Dopo l’inizio della pandemia il titolo erra arrivato ad offrire rendimenti negativi fino a meno 0,9%. Il bund rappresenta l’asset sicuro per eccellenza, in questo ruolo funge da riferimento per il calcolo dello spread, ossia la differenza dei rendimenti tra titoli di Stato di diversi paesi. Più ampio maggiore è la percezione di una diversità di rischio di investimento tra i diversi paesi. Il rendimento del Btp decennale italiano è oggi dell’1,35% con un leggero incremento rispetto a ieri con spread intorno a quota 135
La risalita dei rendimenti del bund fa il paio con la dinamica che si sta verificando, in modo più accentuato, negli Stati Uniti dove i Treasury decennali hanno visto i loro interessi salire fino all’1,8%. I titoli di Stato pagano un interesse fisso in valore assoluto ma che viene indicato in rapporto al loro prezzo di scambio. Se aumentano le vendite di titoli sul mercato il prezzo scende e quindi il rendimento in rapporto al valore sale. È quello che sta accadendo ora poiché di fronte alla ripresa dell’inflazione e in vista delle imminenti mosse delle banche centrali (la statunitense Federal Reserve potrebbe alzare i tassi già a marzo) i titoli sul mercato non sono più appetibili come strumento di tutela del valore dei risparmi. Al momento sul mercato sono in circolazione titoli obbligazionari con rendimenti negativi per un valore complessivo di oltre 9mila miliardi di dollari. Eredità di una lunga fase di inflazione prossima allo zero e politiche ultra espansive delle banche centrali.