Attualmente Valerio sta svolgendo il tirocinio necessario alla laurea, che – salvo impedimenti - avverrà fra sei mesi. In futuro, ha svelato, gli piacerebbe poter svolgere la professione di avvocato
Dalla vittoria di “Sanremo” alla professione di avvocato. Quella di Valerio Scanu, a 31 anni, sembra proprio una svolta radicale. Era il 2009 quando arrivava al secondo posto ad “Amici”. Un anno dopo vinceva Sanremo con “Per tutte le volte che…”. Poi son seguiti tanti programmi televisivi, come “Tale e Quale Show”, “L’isola dei famosi”, “Il Cantante Mascherato”. Tutt’oggi Valerio non ha mai abbandonato la strada della musica, ma è dal 2018 che ha intrapreso anche un’altra strada. Quella della giurisprudenza.
Scanu è infatti iscritto all’UniFortunato di Benevento, dove sta per diventare dottore in giurisprudenza. “Ho deciso di iscrivermi a Giurisprudenza qualche anno fa. Avevo ricevuto una denuncia per diffamazione e ho iniziato a interessarmi all’iter. In quel caso la vicenda era un po’ particolare, alla fine si è chiusa con un’archiviazione perché è stato dimostrato che quanto avevo sostenuto poteva essere considerato polemico, ma non diffamatorio. Però a quel punto sono nati in me la curiosità e il desiderio di capire sino a che punto avrei potuto spingermi in ambito legale, e ho iniziato a studiare. Prima del lockdown frequentavo lezioni ed esami in presenza, dopo ho proseguito a distanza”, ha dichiarato a RomaToday, che scrive di aver trovato il cantante all’interno delle aule del tribunale orginario di piazzale Clodio, a Roma, dove si stavano svolgendo alcune udienze del giudice monografico.
Attualmente Valerio sta svolgendo il tirocinio necessario alla laurea, che – salvo impedimenti – avverrà fra sei mesi. In futuro, ha svelato, gli piacerebbe poter svolgere la professione di avvocato: “Mi piacerebbe esercitare proprio a Roma. In passato ho collaborato con diverse associazioni e onlus specializzate in diversi temi sociali, e mi piacerebbe continuare a farlo anche nelle vesti di avvocato. E poi credo di avere la ‘verve’ necessaria”. E chi se lo sarebbe mai aspettato?!