Gli insulti, le botte e quel video che ha ripreso tutto: "Ti chiedo scusa, cancellalo". Ma il 27enne si è rifiutato e ha detto: "Sono andato in ospedale e poi dai carabinieri. Non potevo far finta di nulla, non si può tacere di fronte a tanta violenza"
“Grazie veramente di cuore, sono migliaia i messaggi che mi arrivano, non riesco a rispondere ma è veramente bello sapere che ci siano tante belle persone”. A scrivere questo messaggio sui social è Simone Baroni, 27 anni, già protagonista di Amici 14 e ora coreografo. Il ragazzo è stato aggredito nella notte tra sabato 15 e domenica 16 gennaio in piazzale Appio, nel quartiere San Giovanni di Roma. “Ho subito un’aggressione omofoba senza alcuna ragione, ho i video e domani andrò a denunciare per raccogliere anche i filmati delle camere della zona”, ha scritto in una storia su Instagram mostrando anche le foto del labbro tumefatto. “Sono stato accerchiato da 5/6 ragazzi mentre ero con il mio compagno. Abbiamo salutato due amiche e poi qualcuno ha urlato ‘Che ci parli a fa’, non lo vedi che è fr**io?’ e altri pesanti insulti che preferisco non riferire”, ha raccontato al Corriere.
“A quel punto l’ho guardato in faccia e risposto ‘Scusami, non ho capito bene’ – ha continuato-. Si avvicina ancora di più e mi lancia un pugno dritto in faccia. Così. In quell’istante ho preso immediatamente il telefono, gli ho chiesto perché lo avesse fatto e intanto riprendevo tutto”. Poi è stato accerchiato da altri ragazzi e ancora insultato. Solo uno di loro ha cercato di calmare le acque e si è scusato, chiedendogli di cancellare il video. “Come li cancelli il pugno e il dolore?”, ha replicato secco il 27enne. “Il giorno dopo sono andato prima in ospedale poi ho denunciato i miei aggressori ai carabinieri sperando di risalire presto ai colpevoli. Ho consegnato il video e il referto medico. Non potevo fare finta di nulla. Non si può tacere di fronte a tanta violenza”, ha aggiunto.
Infine ha concluso: “Questa è la prima volta che mi capita una cosa del genere, continuerò la mia battaglia. Mi ha anche chiamato il portavoce di Zan che ha voluto sapere come era andata la vicenda e come stavo. Si è reso disponibile. È assurdo non avere una legge che tuteli i diritti di tutti, rifiutata con vergognosi applausi e urla. Mi sono sempre battuto, e non solo da oggi, contro ogni forma di discriminazione e a favore dei diritti delle persone Lgbt+. Ora la denuncia è partita, seguiranno le indagini”.