Andranno per lo più alle imprese i nuovi sussidi del governo per far fronte ai rincari dell’energia. Lo ha detto oggi la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra anticipando alcuni dei contenuti del decreto legge che sarà all’esame del Consiglio dei ministri in programma domani. Il provvedimento non conterrà invece alcuna misura per tassare gli extra profitti delle imprese energetiche sul modello di quanto sta facendo la Spagna e di quanto ripetutamente auspicato dallo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi che oggi ha incontrato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi per discutere l’argomento.
Nel decreto “ci sarà un intervento significativo” che “cercherà di fare un primo passo a sostegno soprattutto delle imprese che stanno incontrando grosse difficoltà”. C’è poi “anche un intervento specifico per gli enti locali che hanno una bolletta significativa per sostenere servizi di interesse generale”. Lo ha detto la sottosegretaria Guerra a RaiNews 24. L’intervento ha aggiunto, “è diretto alla riduzione degli oneri di sistema, che sono i costi fissi che ci sono in bolletta, in parte attraverso defiscalizzazioni, e sarà un intervento abbastanza sostanzioso”, nell’ordine dei 4 miliardi.
“I precedenti di tassazione degli extraprofitti che abbiamo avuto in passato poi hanno avuto problemi di costituzionalità. Non è banale definire cosa sono e da cosa sono determinati. E’ uno studio che si sta facendo per vedere se ci sono le condizioni per chiedere questo aiuto particolare alle imprese che dovrebbero essere avvantaggiate dalle stesse cose che stanno facendo del male agli altri. E’ uno studio ancora in corso, non credo che entrerà in questo decreto“, ha concluso Guerra. La linea del governo non piace alle organizzazioni ambientaliste che evidenziano come in questo modo si recuperino risorse togliendo soldi allo sviluppo delle fonti rinnovabili. “È una follia perché le rinnovabili diminuiscono il prezzo dell’energia: raggiungendo il 72% di energia prodotta da rinnovabili il costo della bolletta elettrica passerebbe da 75 mld di euro anno a 45 con un risparmio di 30 mld”, scrivono in una nota i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ed Eleonora Evi.
“Riteniamo insufficienti le risorse che, da quanto sta emergendo, dovrebbero essere recuperate dalle pieghe bilancio per far fronte ai nuovi ristori e al rincaro delle bollette. L’operazione rischia solo di far perdere tempo, mentre l’emergenza non aspetta e con essa la necessità di fornire risposte concrete e tangibili a cittadini e imprese. Abbiamo intere filiere penalizzate da questa quarta ondata di pandemia e attività economiche messe alle strette dall’aumento dei costi dell’energia”, afferma invece il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle. “Intervenire per calmierare le bollette è necessario e urgente: serve un immediato di ristoro per cittadini ed imprese. Ma occorrono anche una riforma strutturale della bolletta elettrica e un modello energetico in grado di calmierare il mercato del gas e accelerare gli investimenti sulle energie rinnovabili al fine di migliorare il mix energetico e non scaricare sul paese costi divenuti non più sopportabili”, dichiara il segretario confederale della Cgil Emilio Miceli.