Solo quando si è ristabilita la calma, gli agenti hanno potuto procedere con lo sgombero dell'edificio occupato e con l'identificazione di alcuni degli aggressori. "Quello che è successo è gravissimo, ogni forma di dissenso viene repressa a suon di lacrimogeni e manganelli", ha dichiarato Luca Marsella, già consigliere a Ostia per la formazione di estrema destra
Decine di persone, tutte a volto coperto, si sono fatte trovare di fronte la sede del circolo futurista di Casapound in via degli Orti di Malabarba, in zona Casalbertone, a Roma, per opporsi allo sgombero imposto dall’autorità giudiziaria. Una situazione che, all’arrivo degli agenti, intorno alle 6 della mattina, è subito deflagrata: prima è iniziato il lancio di fumogeni contro gli agenti, poi i manifestanti sono passati alle cariche contro la polizia. Ne è nato un duro scontro che ha anche causato il ferimento di un poliziotto che è stato trasportato in ospedale.
Solo quando si è ristabilita la calma, gli agenti hanno potuto procedere con lo sgombero dell’edificio occupato e con l’identificazione di alcuni degli aggressori. “Quello che è successo è gravissimo, ogni forma di dissenso viene repressa a suon di lacrimogeni e manganelli. La motivazione è ovvia, la decisione di questo sgombero lampo arriva dopo le proteste contro il governo Draghi. Siamo stati gli unici a scendere in piazza e questa è la conseguenza”, ha attaccato Luca Marsella, già consigliere a Ostia con Casapound e fermato durante i momenti di tensione di questa mattina. “Gualtieri si presenta a Roma accanendosi contro una delle poche occupazioni dove non sventola la bandiera rossa, attiva da 13 anni e protagonista di tantissime iniziative di solidarietà e cultura”, conclude.