Monica Boggioni, 23 anni e tre bronzi nel nuoto alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, ha presentato una denuncia dopo essersi accorta che su due siti di incontri esisteva un profilo a suo nome e con sue foto. Naturalmente, a sua insaputa. I quotidiani Il Giorno e La Provincia pavese, che hanno riportato per primi la notizia, hanno raccontato come la nuotatrice di Pavia si sia accorta del furto d’identità dopo essere stata contattata sui suoi social personali, dove ha rispettivamente oltre mille amici e più di tremila follower tra Facebook e Instagram, da due ragazzi che avevano notato le sue foto sui siti d’incontri. La 23enne, che studia per specializzarsi in Genetica medica, non ha mai risposto a quei messaggi, ai quali per fortuna non ne sono seguiti altri.
Boggioni ha poi spiegato al Corriere della Sera: “Mi hanno fatto notare che qualcuno aveva preso alcune mie foto e aperto una pagina. Non si trattava di fan o sostenitori: questa persona si spacciava per la sottoscritta. Così ho inviato la segnalazione direttamente dal social, e tutto sembrava risolto”. E invece i profili falsi continuavano ad attirare sconosciuti. “Ho ricevuto due messaggi da due persone diverse su Facebook e Instagram, che dicevano di aver visto le mie foto e il mio profilo su siti di incontri. Mi sono subito allarmata: non conoscevo nemmeno il nome di queste piattaforme e app”. L’olimpionica ha anche pensato di essere vittima di un suo errore: “Ho pensato di aver cliccato per sbaglio su un link spam“, ha detto. Ma secondo i suoi legali non ci sono dubbi: si tratta di furto d’identità. “Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura”, ha sottolineato Pierluigi Vittadini, avvocato che rappresenta la nuotatrice. “È una vicenda che crea un danno di immagine a Monica Boggioni. Auspichiamo un esito positivo degli accertamenti per risalire ai responsabili”.