I dati pubblicati dal ministero dell'Economia mostrano che solo il 3,28% dei contribuenti italiani (1.360.520) ha scelto di destinare la quota Irpef a uno dei partiti registrati (in tutti gli altri casi la somma è rimasta allo Stato). Il totale delle erogazioni ammonta a 18.557.883 euro. Spicca il dato di Azione: il partito di Carlo Calenda è l'opzione di appena 36.028 contribuenti, ma tanto abbienti da consentirgli di accumulare 882.093 euro, il quarto bottino più alto
È ancora il Partito democratico il più finanziato dagli italiani tramite il 2xmille: i contribuenti che hanno scelto di destinargli una quota della loro Irpef per il 2020 sono stati 464.074, il 34,11% di coloro che hanno esercitato l’opzione, per un totale di 6.907.837 euro. Un tesoretto che però cala di circa 500mila euro rispetto allo scorso anno (quando i dem avevano raccolto 7,4 milioni, già un milione in meno dell’anno prima), così come cala di 32mila unità il numero dei finanziatori (erano stati 496mila). Crolla (ancora) anche il bottino della Lega, che nel 2020 raccoglie appena 1.822.937 euro contro i 2,3 milioni del 2020 e i 3 milioni del 2019, con 44mila contribuenti in meno (162mila contro i 206mila del 2020 e i 274mila del 2019). A guadagnarci è Fratelli d’Italia, che prosegue la scalata e sale al secondo posto tra i partiti beneficiari (superando proprio il Carroccio): il partito di Giorgia Meloni ha ricavato 2.697.915 euro dalle scelte di 209.070 italiani, mentre nel 2020 aveva ottenuto 2,1 milioni (già un exploit rispetto all’anno prima).
I dati pubblicati dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia mostrano che solo il 3,28% dei contribuenti italiani (1.360.520) ha scelto di destinare la quota Irpef a uno dei partiti registrati (in tutti gli altri casi la somma è rimasta allo Stato). Il totale delle erogazioni ammonta a 18.557.883 euro. Spicca il dato di Azione: il partito di Carlo Calenda è l’opzione di appena 36.028 contribuenti (settemila in più rispetto allo scorso anno), ma tanto abbienti da consentirgli di accumulare 882.093 euro, il quarto bottino più alto, quasi duecentomila euro in più di Articolo 1-Mdp (sesta piazza) che pure è stato scelto da 52.695 persone. Al quinto posto c’è Italia Viva, che aumenta i contributi rispetto all’anno scorso (da 725mila a 807mila euro). Tra i beneficiari non c’è il Movimento 5 Stelle, che ha deliberato solo a novembre di accedere al finanziamento pubblico e comunque – per i tempi burocratici dell’iscrizione al registro dei partiti – non sarà presente tra le opzioni in dichiarazione dei redditi prima del 2023.