Quattro regioni verso la zona arancione. Abruzzo, Friuli, Piemonte e Sicilia sono destinate al lasciare la zona gialla e raggiungere la Valle d’Aosta, a partire da lunedì. Secondo i dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento dei casi di Covid in Italia infatti in tutte e quattro queste Regioni è stata superata la soglia di occupazione del 30% dei posti letto in area medica e del 20% in terapia intensiva. Il maggiore tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid nei reparti di area medica si registra questa settimana in Valle d’Aosta (al 54,5%); seguono la Calabria (al 40,1%) e la Liguria (al 39,7%). La maggiore occupazione dei posti letto per pazienti Covid nelle terapie intensive si registra invece nella Marche (al 23,9%), seguita dal Friuli-Venezia Giulia (al 22,9%) e dal Piemonte (al 22,8%).

L’incidenza settimanale in Italia si è comunque stabilizzata mentre cala l’indice di trasmissibilità Rt secondo il report dell’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute nel monitoraggio settimanale. L’incidenza è pari a 2011 ogni 100.000 abitanti (14/01/2022 -20/01/2022) rispetto a 1988 ogni 100.000 abitanti (07/01/2022 -13/01/2022) della scorsa settimana. Nel periodo 22 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00 – 1,83), in calo rispetto alla settimana precedente, quando era pari a 1,56. Varie Regioni hanno però avuto problemi nell’invio dei dati e potrebbe esserci una sottostima.

Resta stabile il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 17,3% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 20 gennaio) rispetto al 17,5% della rilevazione al 13 gennaio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 31,6% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 27,1% del 13 gennaio. Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 vs 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).

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