Attualità

J-Ax racconta il suo podcast a FQMagazine. E sulla marijuana: “La Sinistra tace e uno di Forza Italia mi dice ‘bravo’. Vogliamo il proibizionismo? Vietiamo anche l’alcol allora”

“Non aprite quella Podcast” di J-Ax, disponibile su Spotify, va a scavare nel surreale che si cela dentro i casi scelti senza mai mancare di rispetto alle vittime. Sette inquietanti, serial killer dimenticati, casi di malagiustizia e rapimenti alieni. L'artista ha presentato il suo nuovo progetto in diretta Facebook FqMagazine.it e YouTube de Il Fatto Quotidiano con Claudia Rossi e Andrea Conti 

di F. Q.

J-Ax con la sua officina creativa Willy L’Orbo crea e produce la prima stagione di “Non aprite quella Podcast”, una serie originale Spotify, co-prodotta da Spotify Studios, di 10 episodi. Tre amici seduti intorno ad un tavolo, affrontano casi di cronaca realmente accaduti e li analizzano attraverso la lente di ingrandimento con ironia intelligente. J-Ax ha presentato il suo nuovo progetto in diretta Facebook FqMagazine.it e YouTube de Il Fatto Quotidiano con Claudia Rossi e Andrea Conti con una incursioni sui temi di stretta attualità.

Pare ci possano essere problemi per le imprese che sono state aperte per il commercio della cannabis ‘light’. A fondarle sono state molti giovani, lavorando nella totale legalità. Che ne pensi?
Io starei tranquillo. Tornano sempre all’attacco, abbiamo già vissuto un paio di occasioni così, ma ci sono tanti modi per fronteggiarli. Qui parliamo ancora del CBD quando paesi come l’America, il Canada, stanno legalizzando… Siamo al paradosso, su Twitter c’è un politico di Forza Italia che sta sposando la mia battaglia per la legalizzazione. Io non so più da che parte guardare! La Sinistra tace e uno di Forza Italia mi dice ‘bravo’. La grande battaglia di Nancy Reagan contro le droghe, sposata poi da tutto l’Occidente è stata persa: siamo nel 2022 e la gente ancora si droga. Le droghe pesanti sono una merda, ma bisogna assumere un altro approccio, togliere il mercato alle mafie e alle criminalità. Bisognerebbe usare i proventi di un mercato legale per combattere le ragioni per cui la gente si droga.

Raccontaci da dove arriverebbe la battaglia contro la marijuana.
Negli Anni 30 e 40 in America gli immigrati messicani fumavano marijuana come una cosa normale, come gli occidentali fumavano le sigarette. Per combattere quella e altre minoranze etniche, venne intrapresa dalle istituzioni questa battaglia con le leggi e il resto del mondo è venuto a seguire… Era un periodo in cui in America i maschi bianchi avevano paura che il prototipo “Luis Armstrong”, nero, musicista jazz, si facesse le loro mogli… C’era una propaganda che diceva che le donne bianche, se fumavano marijuana, venivano spinte ad accoppiarsi con artisti, musicisti jazz e persone di colore. Ed è per questo che nel 2022 c’è gente che in Italia per l’erba si fa più anni di galera di chi evade le tasse per milioni di euro.

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Il proibizionismo arriva quindi da una discriminazione?
Che poi, se vogliamo essere davvero proibizionisti, davvero dovremmo rendere illegale anche l’alcol. Tantissimi studi dicono che la vera droga “ponte”, da cui tutto comincia e che porta alle droghe pesanti è l’alcol… Dovremmo eliminarlo, ma voglio vedere però se provi a togliere a tutti i boomer la grappa dal caffè o il vinello…

J-Ax racconta il suo podcast a FQMagazine. E sulla marijuana: “La Sinistra tace e uno di Forza Italia mi dice ‘bravo’. Vogliamo il proibizionismo? Vietiamo anche l’alcol allora”
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