È arrivato al Centro di recupero per animali selvatici (Cras) “Stella del Nord” di Calolziocorte (Lecco) dopo essere scappato dai cani dei cacciatori, circondato dagli spari. Lo hanno chiamato Battista, il piccolo cervo che per la paura e lo stress è rimasto paralizzato. Ora, dopo tre mesi di cure, è tornato a camminare anche grazie a una terapia innovativa che il dottor Reiner Schneider, direttore sanitario del Cras, ha applicato su Battista dopo un’esperienza in Sudafrica con le antilopi.
Per prima cosa, il centro si è attivato per costruire un box apposito per il cervo, per farlo riposare e nutrirlo anche con l’aiuto di flebo. Una volta che Battista si è ripreso dallo shock iniziale, il dottor Schneider ha pensato di provare una fisioterapia particolare, il cui punto di forza è un’imbragatura fatta su misura per Battista. La parte anteriore sorretta, la parte posteriore libera: l’animale toccava con gli zoccoli il terreno senza dover sforzarsi per restare in piedi e in equilibrio, ma acquistando familiarità col suolo.
Ecco che Battista ha imparato di nuovo a camminare. Sulla carta, le speranze erano davvero poche. Eppure, dopo tre mesi di cure e lavoro, quando è stata tolta l’imbracatura, il cervo è rimasto in piedi nell’euforia generale. “Quando il cervo Battista è arrivato al Cras la sua situazione – spiega l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente Leidaa, al Corriere della Sera– sembrava irreversibile ma al nostro centro non ci siamo dati per vinti: il grande impegno dei volontari, unito alla competenza dei veterinari e a un innovativo sistema di fisioterapia, è riuscito a salvargli la vita prima, obiettivo già difficilmente raggiungibile, e a farlo camminare poi, qualcosa di davvero insperabile nelle sue condizioni”.
Ma non è finita qui. Prima di essere rimesso in libertà, il cervo dovrà seguire ancora un percorso di riabilitazione neurologica: un caso unico in Italia. “La sua descrizione, nei minimi dettagli, sarà disponibile a tutti i professionisti che operano negli altri Cras d’Italia e che si trovano ogni giorno ad avere a che fare con animali come Battista”, conclude Brambilla.
(Foto di repertorio)