A otto mesi dalla chiusura dell’indagine, il giudice per l’udienza preliminare di Milano, Domenico Santoro, ha rinviato a giudizio Alessandro Venturi, presidente del Policlinico San Matteo di Pavia e Carlo Rosa, amministratore delegato della multinazionale farmaceutica Diasorin per insider trading. La prima udienza sarà il 14 aprile prossimo davanti alla prima sezione del tribunale di Milano.
Secondo i pm Giordano Baggio e Stefano Civardi, all’inizio di aprile del 2020, pochi giorni prima che venisse annunciato il lancio di un nuovo test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal Covid – realizzato dalla Diasorin in collaborazione con il San Matteo – Venturi avrebbe contattato Andrea Gambini, presidente del Besta di Milano, consigliandogli di acquistare azioni della Diasorin. A sua volta Gambini avrebbe comunicato la notizia a Francesco Bombelli, consigliere dell’ospedale milanese. Sia Gambini che Bombelli avrebbero acquistato azioni della Diasorin, rivendendole dopo il rialzo registrato nei giorni successivi. Identico comportamento – secondo l’accusa – sarebbe stato messo in atto da Rosa, ad di Diasorin, che avrebbe avvisato un amico.
Le contestazioni degli inquirenti sono scaturite dai messaggi trovati in alcuni telefoni sequestrati nel settembre 2020 nell’ambito dell’inchiesta sulla collaborazione tra Diasorin e l’ospedale San Matteo di Pavia. Proprio da quella collaborazione era stato creato un test diagnostico per il Covid e la notizia è stata diffusa pubblicamente il 7 aprile 2020. I tre, investendo sul titolo Diasorin, in pochi giorni avrebbero guadagnato cifre che si aggirano tra i 1.300 e i 2.700 euro in pochi giorni
Il 2 aprile, in una delle chat messe agli atti, Venturi scrive a Gambini: “È pronto il sierologico Diasorin”. Il 3, Gambini scrive a Bombelli: “Se vuoi fare l’investimento, entro le 17.30 (…) lunedì l’annuncio”. Bombelli: “Ho già attivato ieri”. Il 7 aprile, Diasorin dà l’annuncio. Il giorno dopo, il titolo schizza in Borsa (+5,7%). Sempre a Milano, su Diasorin, era stata aperta un’inchiesta più ampia rispetto anche all’acquisto da parte della Regione di oltre mezzo milione di test Diasorin senza gara per cui la procura ha chiesto l’archiviazione lo scorso luglio.
“Con riferimento alla notizia del rinvio a giudizio del dottor Carlo Rosa, nell’ambito del procedimento aperto dalla Procura della Repubblica di Milano in relazione all’ipotesi di reato di insider trading, Diasorin, che rinnova la sua piena fiducia nell’operato del proprio amministratore delegato, confida – si legge in una nota – che verrà fatta luce sulla sua estraneità a tale fattispecie. In ogni caso, si tiene a sottolineare che al dottor Rosa non viene in alcun modo imputato di avere operato in maniera illecita sui titoli della Società, né in questa né in altre occasioni, e che il guadagno che dall’operazione sotto inchiesta avrebbe ricavato altro soggetto, beneficiando di presunte informazioni privilegiate ricevute dal dottor Rosa, sarebbe inferiore a 2000 euro”.