“Il Dirigente del Settore Cultura … indice una selezione riservata a soggetti in quiescenza, sulla base della valutazione dei titoli posseduti e del curriculum vitae, per l’affidamento dell’incarico gratuito di Direttore del Museo Civico della Media Valle del Liri di Sora”. L’avviso pubblicato il 17 gennaio sul portale del Comune della ciociaria ha dato il via alle polemiche. Per diversi motivi. Che tuttavia si potrebbero riferire alla questione del lavoro nei Beni culturali.

I requisiti culturali e professionali richiesti, canonici. Nessuna sorpresa. Il Diploma di laurea specialistica, secondo il nuovo ordinamento o di laurea quadriennale, secondo il vecchio ordinamento, in Archeologia. In alternativa, Lettere classiche con indirizzo archeologico. Oppure, Conservazione in beni culturali con indirizzo archeologico. Con la possibilità di presentare Lauree equipollenti. I titoli preferenziali? Provata esperienza in ricerche archeologiche e documentata conoscenza dei sistemi di conservazione dei reperti; incarichi e certificazioni che documentino esperienze maturate nel campo dell’archeologia, nonché rapporti di collaborazione con Istituzioni quali Soprintendenze, Università, Musei … per attività di studio, catalogazione, allestimenti museali; studi specifici e/o pubblicazioni scientifiche inerenti argomenti di archeologia.

Per chi verrà prescelto, incarico “non superiore ad un anno”. Le domande? Dovranno pervenire all’Ufficio Protocollo dell’Ente entro le ore 13.00 del giorno 24 gennaio 2022. Insomma otto giorni per pensarci e provvedere alla spedizione. Dopodiché una Commissione, della quale non sembrano esserci indicazioni sui componenti, procederà alla valutazione. Che permetterà di giungere alla scelta del Direttore de Il Museo della Media Valle del Liri, uno dei musei civici archeologici della provincia di Frosinone.
Un museo che, aperto nell’aprile 2005, raccoglie i materiali rinvenuti nelle indagini archeologiche realizzate a Sora e in altre località della Valle del Liri. Una struttura inserita, insieme al parco archeologico di Fregellae, al Museo archeologico di Fregellae di Ceprano e al Museo della civiltà contadina e dell’ulivo di Pastena, del Sistema museale della Valle del Liri.

La scelta da parte del Comune di affidare la Direzione del Museo ad un pensionato, seppur con un profilo da archeologo, ha fatto scattare la protesta. Innanzitutto di quanti tentano di trovare una occupazione in ambito archeologico. Persone di età differenti, ma comunque “attive”, quando riescono. Tra i pochi scavi veri e propri, le molte assistenze archeologiche e qualcos’altro.

“Bandi brutti ne leggiamo tanti, ma questo è davvero sconcertante. A Sora il Comune ha bisogno di un direttore scientifico per il museo, e visto che (così dice la delibera!) la legge non permette di assumere pensionati, ma permette di dare incarichi gratuiti … ecco qui!! Un bando riservato a pensionati che abbiano la laurea in archeologia e dirigano gratis. Tutto vero”. Il post pubblicato su facebook il 17 gennaio da Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali, il Movimento nazionale e associazione che punta a ottenere più dignità per il lavoro culturale e una riforma strutturale del sistema culturale italiano, esemplifica l’indignazione che la notizia ha suscitato.

Tantissimi i commenti al post, un alternarsi di sentimenti. Dalla rabbia alla depressione. Di tanto in tanto conditi di ironia. “Da giovane volevo fare l’archeologa. Meno male ho cambiato idea”, scrive una utente. “Aspetterò la pensione … per iniziare a lavorare!!”, le risponde un altro. Già perché a molti archeologi in attività sembra davvero paradossale che gli sia negata perfino la possibilità di partecipare alla selezione. Anzi ai loro occhi appare una autentica ingiustizia.

Sottolineata anche dal consigliere comunale di opposizione Manuela Cerqua secondo la quale “chiunque sia l’aspirante direttore, fosse anche un luminare, è del tutto anomalo che un bando pubblico escluda giovani qualificati e non già in pensione”. Una ingiustizia motivata dalla mancanza di risorse, a detta del Comune. Che in un comunicato stampa del vice sindaco nonché delegato alla cultura, Maria Paola Gemmiti e del sindaco Luca Di Stefano precisa che “purtroppo, ad oggi, il Museo di Sora non é compreso nell’Organizzazione Museale Regionale del Lazio e, quindi, non può accedere ai relativi finanziamenti né, tanto meno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. In queste condizioni, continuano gli amministratori e “vista la scadenza imminente e nelle more dell’approvazione del bilancio comunale, abbiamo ritenuto opportuno individuare la figura del Direttore Scientifico, in maniera celere e senza costi per l’Ente. La nomina di un direttore è, infatti, imprescindibile per presentare richiesta di accreditamento presso l’organizzazione museale regionale”. Dopo i chiarimenti, la rassicurazione. “Tale incarico avrà durata limitata al massimo per 12 mesi in vista di un ulteriore e successivo avviso pubblico che prevedrà un’idonea e adeguata retribuzione per una figura professionalmente rilevante quale il Direttore scientifico del museo”, concludono Gemmiti e Di Stefano.

Aggiornamento
Dopo la nota della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina, il Comune ciociaro decide di procedere alla revisione del bando di selezione di Direttore per il Museo civico archeologico “Media valle del Liri”. “Quest’amministrazione – hanno spiegato il sindaco Luca Di Stefano e l’assessora alla cultura, Maria Paola Gemmiti – non vuole intraprendere un braccio di ferro con la Soprintendenza. Infatti ha l’intenzione di operare nel pieno rispetto delle funzioni e delle competenze degli enti sovra-comunali. Accogliamo l’invito a collaborare che ci é pervenuto da parte del Soprintendente Arch. Maria Grazia Filetici”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Cosenza, Alessandro Marcelli direttore dell’impianto sciistico di Lorica muore a 60 anni schiacciato da una cabina

next
Articolo Successivo

Rdc agli stranieri, per la Consulta “non irragionevole” il requisito del permesso di soggiorno di lungo periodo. La gaffe dell’Avvocatura sugli anni di residenza richiesti

next