Il governatore dell'Emilia-Romagna era stato indagato dopo l’esposto del sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato (Lega). Il giudice: "Nessun reato, ma scomposta reazione a notizia sgradita"
Il giudice per le indagini preliminari di Ferrara, Danilo Russo, ha archiviato la posizione del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che era indagato per abuso di ufficio e concussione, dopo l’esposto del sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato (Lega). I fatti risalgono alla campagna elettorale per le regionali. Bonaccini era accusato da Pezzolato di aver fatto pressioni affinché la vicesindaca del comune ferrarese Elisa Trombin revocasse la candidatura con la Lega e di aver influito sul mancato trasferimento in comando di cinque funzionari da altri Comuni dell’Unione Terre e Fiumi. Di tutto ciò, secondo la Procura, non era stata raggiunta la prova e per questo aveva chiesto l’archiviazione. La decisione del gip è arrivata con lo scioglimento della riserva a tre mesi di distanza dall’udienza.
All’esposto presentato dal sindaco era allegato l’audio di una telefonata tra il governatore e il sindaco. Il caso fu sollevato dalla Lega in piena campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali. Il governatore parlò di “fango“, definì la cosa “surreale” e disse di aver fatto “dell’onestà” la sua “bandiera di vita” e del suo “impegno politico”. La versione di Pezzolato fu smentita anche da Andrea Zamboni e Marco Fabbri, sindaci di Riva del Po e di Comacchio. Spiegarono che il loro collega era informato di tutto, come da verbale di giunta dell’Unione del 13 gennaio.
Nessun reato e nessuna “pressione”, ma “si è trattato, a ben vedere, di una scomposta reazione (sicuramente evitabile, da parte di chi ricopre determinate cariche pubbliche, per quanto umana, a fronte di quello che è stato ritenuto un vero e proprio voltafaccia) ad una notizia assai sgradita, ma che non lascia trasparire, nemmeno in controluce, la presenza di pressioni volte ad indurre la Trombin – anche per mezzo di Pezzolato – a ‘rivedere’ la decisione di candidarsi con lo schieramento politico avversario” scrive il gip nel documento. Per il giudice infatti, Bonaccini non risulta “aver impiegato forme di pressione tali da non lasciare margini alla libertà di determinazione del soggetto passivo (che, è bene ricordare, alla fine risulta essersi regolarmente presentata alle elezioni con la lista da lei prescelta)”, scrive ancora, riferendosi al fatto che la vicesindaca di Jolanda di Savoia, Elisa Trombin, alle ultime elezioni regionali si candidò comunque con lo schieramento di centrodestra a sostegno di Lucia Borgonzoni. Nell’archiviare la posizione di Bonaccini, il giudice sottolinea infine che Trombin e il sindaco di Jolanda di Savoia Paolo Pezzolato, “peraltro, si limitano ad affermare di aver subito quella che loro ritenevano configurare un’intimidazione da parte di Bonaccini, senza spingersi oltre”.