Il Parlamento francese ha definitivamente adottato la sera del 25 gennaio, con un ultimo voto dei deputati, una legge che vieta le “terapie di conversione” rivolte alle persone Lgbtqi, pratiche che pretendono di “guarire” dall’omosessualità. Quarant’anni dopo la depenalizzazione dell’omosessualità in Francia, il testo crea un nuovo reato nel codice penale, punendo le pratiche di “conversione” con 2-3 anni di carcere e 30.000-45.000 euro di ammenda.
La relatrice del testo, la deputata di En Marche Laurence Vanceunebrock, ha detto: “Inviamo un segnale forte, perché condanniamo formalmente tutti coloro che immaginano, come fosse una malattia, di cambiare il sesso o l’identità”. Sostegno unanime da parte dei due rami del parlamento, con i deputati che hanno tutti affermato che “non c’è nulla da guarire” in una diversità di tendenza sessuale.
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La loi interdisant les #TherapiesDeConversion a été définitivement adoptée! Fière de mon pays. Ces pratiques barbares d’un autre temps, sont définitivement interdites dans notre pays.#RienAGuerir #LGBT pic.twitter.com/dlDz4SkCMJ
— Christine Cloarec-Le Nabour (@ChrisCloarec) January 25, 2022