Una diretta infuocata quella del generale Antonio Pappalardo, che in occasione della prima giornata del voto per l’elezione del presidente della Repubblica, aveva intenzione di consegnare ai parlamentari un ordine di arresto, intimandoli a non votare, in quanto abusivi: “Avevo mandato un migliaio di mail ai parlamentari – dice in diretta social -, mandando il verbale di arresto a non votare, il potere si è letteralmente cagato addosso”. E racconta la sua versione dei fatti: “Sono arrivate 4 macchine di servizio e 2 auto civetta con 20 uomini”. Poi denuncia il sequestro di persona a proprio danno: “Mi trattengono 7 ore in questura, sequestro di persona pieno…” e si rivolge al procuratore della Capitale: “Lo Voi, mi aspetto un ordine di cattura contro il Questore e il capo della Digos, che vanno arrestati domani mattina… ricordatevi che quando è finito il fascismo il questore di Roma è stato fucilato”. E, per finire, dopo una serie di minacce nemmeno troppo velate, conclude con un monito: “Attenzione, io domani stesso chiederò al prefetto il porto di pistola”
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