I ritardi e i problemi 787 “Dramliner” pesano sempre di più sui conti di Boeing. Questione che interessa da vicino al gruppo italiano Leonardo da cui provenivano alcuni dei componenti non conformi alle indicazioni del costruttore di Seattle che stanno causando i ritardi e su cui si aprirà una complicata partita per eventuali risarcimenti. Il gruppo statunitense ha fatto sapere di aver accumulato una perdita prima delle tasse riconducibile al programma 787 di 3,5 miliardi e si attende che il danno del ritardi raggiunga i 5,5 miliardi di dollari (4,9 miliardi di euro). Il gruppo ha chiuso il suo bilancio complessivo in rosso per il terzo anno consecutivo. La perdita del 2021 è stata di 4,3 miliardi di dollari. Solo nel quarto trimestre Boeing ha riportato un rosso di 4,1 miliardi, comunque in miglioramento rispetto agli 8,44 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Gli oneri finanziari “hanno avuto un impatto significativo sui nostri utili”, ha scritto l’amministratore delegato Dave Calhoun in un messaggio ai dipendenti. Il 787, noto come Dreamliner, viene prodotto “a un ritmo molto basso e continuerà a farlo fino alla ripresa delle consegne”. Il ritorno alla produzione di cinque aerei al mese sarà “graduale”. “Il 2021 è stato un anno di ricostruzione e insieme abbiamo superato significativi ostacoli. Anche se abbiamo ancora lavoro da fare, ho fiducia nel fatto che siamo ben posizionati per accelera ei nostri progressi nel 2022 e oltre”, afferma ancora l’amministratore delegato David Calhoun. Il titolo Boeing arretra in borsa di quasi il 3%.

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