Promette scintille ‘Janet’, il documentario in due parti sulla vita artistica e personale della sorella di Micheal Jackson. Come riportato dal Sun, nella pellicola – in onda dal 28 gennaio negli States – l’artista 55enne ha raccontato anche alcuni episodi drammatici della propria vita, specialmente di quando era ragazzina e aveva qualche chilo di troppo. “A volte Mike mi prendeva in giro e mi chiamava scrofa, cavalla, vacca. Si metteva a ridere e ridevo anche io, ma poi sentivo qualcosa nel profondo che faceva male – ha raccontato lei -. Quando qualcuno ti dice che pesi troppo, lascia il segno”.
“I miei problemi con il peso e le difficoltà ad accettare il mio corpo in realtà sono iniziati davvero quando ho cominciato a recitare in Good Times. Mi sono sviluppata molto presto e sin da giovanissima avevo delle forme evidenti, soprattutto il seno, ma me lo fasciavano in modo da farmi sembrare piatta”, ha raccontato. Nonostante la differenza di età di sette anni tra lei e il fratello maggiore Michael (morto nel 2009) e i commenti su di lei, i due arano molto legati da bambini.
Janet ha raccontato com’è stato vivere con un fratello così famoso, soffermandosi specialmente sugli anni in cui la super star mondiale era stata travolta dalle accuse di molestie su minori.”È stato frustrante – ha ammesso -. Avevamo vite separate e anche se era mio fratello, tutto ciò non aveva nulla a che fare con me. Ma volevo esserci per lui, sostenerlo il più possibile. Michael finì per dare soldi alla famiglia. Voleva solo che finisse tutto. Ma così sembra che tu sia colpevole”, ha aggiunto. Infine ha concluso: “È stato Thriller (l’album del 1982, ndr), è allora che tutto ha iniziato a cambiare. Ricordo di aver amato davvero quel progetto discografico, ma per la prima volta nella mia vita ho sentito che era diverso tra noi, cambiando qualcosa. Quello è il momento in cui Mike e io abbiamo iniziato a prendere strade separate. Semplicemente non eravamo più quelli di una volta”.