“Mai condannare un figlio. I genitori che vedono orientamenti sessuali diversi nei figli” devono saper “gestire questo e accompagnarli, non nascondersi in atteggiamento condannatorio“, ha detto Papa Francesco durante l’Udienza Generale del 26 gennaio nell’Aula Paolo VI, dove incontra i gruppi di pellegrini e fedeli provenienti da ogni parte del mondo. “Penso ai genitori davanti a problemi dei figli”, ha proseguito il pontefice: “Figli con tante malattie, figli ammalati, con patologie permanenti, quanto dolore lì”. Genitori, ha sottolineato Bergoglio, “che vedono i figli che se ne vanno per una malattia”. Oppure, cosa ancora più triste, che “fanno delle ragazzate e fanno un incidente con la macchina”. “I genitori – ha aggiunto – che vedono i figli che non vanno avanti nella scuola e non sanno come fare. Tanti problemi dei genitori, pensiamoci come aiutarli e a questi genitori dico ‘non spaventatevi‘. Sì c’è dolore, tanto, ma pensate al Signore, pensate come ha risolto i problemi Giuseppe e chiudete a Giuseppe che vi aiuti. Mai condannare un figlio”.
Il Pontefice ha ricordato quando era arcivescovo di Buenos Aires e provava “tanta tenerezza” quando “andavo nel bus e passavo davanti al carcere e c’era la coda delle persone che dovevano entrare per visitare i carcerati e c’erano le mamme lì e mi faceva tanta tenerezza”. “È il coraggio delle mamme e dei papà che accompagnano i figli sempre”, ha concluso Bergoglio.