Vittorio Feltri parla della fine della storia d’amore tra Tomaso Trussardi e Michelle Hunziker e lo fa sulle pagine di Novella 2000. Intanto, qualcosa che in pochi sanno: “Ho considerato Tomaso una specie di figlio e ho cercato in tutti i modi di indirizzarlo. Era un ragazzo fragile e, per dargli una mano, gli affidai la rubrica delle automobili su Libero, che lui devo riconoscere sviluppava molto bene”, scrive il direttore. Che aggiunge: “Quali siano i motivi della rottura nessuno lo sa”. E il racconto di come sia stato lui a far conoscere la coppia: “Una sera ero a cena con Tom nel suo ristorante in piazza della Scala, quando un cameriere mi informò che Michelle, con una amica, si era accomodata al piano superiore. A quel punto decisi di salire a salutarla, in quanto la conoscevo da tempo, e mi accompagnò il mio commensale. Lo presentai alla signora di Striscia la Notizia e brigai affinché i due si scambiassero i numeri del telefonino. Quel che accadde in seguito è noto. Di lì a poco tempo si sposarono e io fui il loro testimone di nozze a Bergamo, nel palazzo cosiddetto di Giustizia… Nella vita avvengono cose strane, cosicché ora siamo qui a commentare la rottura di un sodalizio che pareva saldissimo”. E la conclusione: “Sposarsi significa sopportarsi, se ciò non è possibile conviene dirsi addio per evitare guai maggiori. Michelle e Tomaso sono arrivati al traguardo, nessuno dei due però ha vinto la gara. Gli sposi che si dividono perdono insieme la partita”.