Un passaggio o meglio una distrazione di bene da una società la Como srl, poi fallita, per riversarle in un’altra. È in sintesi questa l’accusa bancarotta, contestata dalla procura di Roma, a Camillo Colella, 63 anni imprenditore di Isernia, ex candidato in Molise alla carica di presidente della Regione, arrestato su ordine del giudice per le indagini preliminari dal Nucleo di polizia economico-finanziario della Guardia di finanza di Roma. Colella, in passato, era già finito agli arresti con l’accusa di evasione fiscale nel 2015.
La vicenda che ora lo vede indagato per bancarotta fraudolenta riguarda il fallimento della immobiliare Como srl, dichiarato dal Tribunale di Roma nel giugno 2019. Per il giudice Colella, che ha alle spalle anche “condanne definitive per reati economici”, avrebbe movimentato risorse dalla Colella Holding a un’altra società Colella Cz, senza contare altri movimenti sui conti personali in entrata e in uscita. Per l’imprenditore, noto anche come il re delle acque perché amministratore delegato dell’acqua Santacroce, è stato disposto, il sequestro preventivo di beni per 71 milioni di euro. Tra i beni coinvolti dal sequestro la Colella holding srl, la Farmes sas e la Roma Resort srl.