Per i cinesi un buon inizio porta fortuna durante tutto l’anno. “Chi ben comincia è già a metà dell’opera”, è un saggio proposito in ogni angolo del mondo, e in Estremo Oriente è una credenza davvero sentita, basti pensare alle origini della festa per il nuovo anno. Nonostante il capodanno lunare si celebri nel cuore dell’inverno, in una data variabile compresa tra il 21 gennaio e il 20 febbraio, è chiamato anche “Festa di Primavera”, un inno al buon auspicio che evoca le antiche tradizioni contadine: un tempo il capodanno celebrava l’inizio di un nuovo anno di lavoro agricolo con il desiderio di un generoso raccolto, il fiorire della terra significava quello della vita. A differenza del nostro calendario gregoriano, quello della tradizione cinese è lunare, si basa quindi sul calcolo dei movimenti del satellite e della sua rotazione terrestre attorno al sole. La “Festa della Primavera”, in cinese Chunjie, segna l’inizio del primo dei 24 termini solari, Lìchūn, che significa appunto “inizio della primavera”. Quest’anno il Capodanno Cinese si celebrerà martedì primo febbraio e darà inizio all’anno della tigre d’acqua poiché ai 12 segni dell’astrologia cinese si associano i 5 elementi naturali del Wu Xing, un ciclo generativo e positivo che determina la vita: metallo, legno, acqua, fuoco e terra. Nel 2022 ci aspetta un affascinante binomio che non si verificava da 60 anni: la tigre, simbolo di forza e coraggio, sarà moderata dalla saggezza e dalla flessibilità che impersonifica l’acqua. Un’astrologia strettamente connessa alla realtà, quasi a simboleggiare il pragmatismo di una cultura millenaria ricca di spunti, ma anche di suggestioni. Ogni anno il capodanno cinese è una rivelazione inaspettata e affascinante, con la certezza di una grande festa, l’evento più sentito per le popolazioni asiatiche che prevede lunghi preparativi che culminano con il conto alla rovescia di un nuovo attesissimo inizio ricco di speranze e positività, e continuare per altri giorni sino alla “Festa delle Lanterne”. Infiniti simboli, una fantasmagoria di colori e una buona dose di superstizione, per questa ragione è il rosso a prevalere, il portafortuna per eccellenza. Il capodanno lunare è una notte magica nella quale le famiglie cinesi si riuniscono per mangiare ravioli fumanti e tante altre delizie, ma anche per scambiarsi le hòngbao, buste rosse contenenti denaro, il “grano” dell’oggi. Le tradizioni contadine resistono e si trasformano restando al passo con i tempi.
Tradizioni e superstizioni
Nel paese del dragone il capodanno è una grande festa, così nei paesi dell’Estremo Oriente e in tanti altri angoli del globo dove si trovano le maggiori comunità cinesi. Una costellazione di lanterne e decorazioni, coreografie di fuochi d’artificio che esplodono in barbigli colorati e piogge di bigliettini con frasi di buon auspicio, rigorosamente su carta rossa. E ancora parate e danze, quella del dragone e del leone tra nuvole di cartapesta e stoffe leggere. Il capodanno lunare è una ricorrenza che risale a 3.500 anni fa che non ha mai perso le tradizioni e i simbolismi, pur trasformandoli nel tempo. Una festa che dura ben 16 giorni di celebrazioni, che quest’anno avranno inizio alla vigilia, il 31 gennaio, e termineranno il 15 febbraio, data della “Festa delle Lanterne”, simile alla nostra Epifania “che tutte le feste porta via”. In questa ricorrenza è infatti usanza togliere tutte le decorazioni, ma non prima di aver acceso le lanterne rosse lungo le strade, nelle case e nei negozi, un’attrazione irresistibile per i passanti, incuriositi soprattutto dai bigliettini appesi: ogni lanterna rivela un indovinello che confonde la ragione con la magia della sua atmosfera. Il capodanno cinese è una continua alternanza tra sogno e realtà, quale miglior proposito delle pulizie di casa per tornare ai propri doveri? Questa pratica, da svolgere non prima di tre giorni dopo capodanno per non spazzare via il buon auspicio del nuovo anno (come non ci si può fare lo shampoo!), è meglio conosciuta come “le pulizie di primavera”, ideale per risanare gli ambienti dalla polvere e dalla negatività, un metodo pratico del buon vivere profondamente intrecciato alla superstizione.
Il menù di Capodanno, ad ogni portata un significato
Alla vigilia del capodanno lunare si rispolverano anche le tradizioni più goderecce con il cenone. Anche il cibo è un vademecum per la buona sorte: immancabile il pesce, simbolo di prosperità, soprattutto la carpa e il pesce gatto. Gli involtini primavera e i ravioli sono invece sinonimo goloso di ricchezza: bolliti, al vapore, fritti o al forno, quelli di capodanno sono chiusi a forma di lingotto e possono essere ripieni di carne, gamberetti, pesce o verdure varie. Un bel piatto di spaghetti fumanti spadellati o in brodo sono simbolo di longevità, ma attenzione: non devono essere mai spezzati, né prima né dopo la cottura. Immancabili i dolci, come i tangyuan, le palline di riso che rappresentano l’unione familiare, e la calorica torta di capodanno nian gao, a base di riso, castagne, datteri cinesi e foglie di loto, una bontà che si mangia per gola, ma anche per ottenere una promozione a lavoro. Una tavola di capodanno non è completa senza un cesto di frutta con un’accurata selezione di mandarini, arance e pomeli, l’incrocio inebriante tra mandarino e pompelmo, tutti pieni e tondi, un inno della natura per un anno di prosperità. Usanze particolari extra menù? La biancheria rossa, e per chi entra nell’anno del proprio segno (nel 2022, tutti i nati nel segno della tigre), qualcosa di rosso da portare 365 giorni: secondo
le credenze, ogni volta che cade l’anno corrispondente al proprio segno si offende Tai Sui, il Dio dell’età, basta qualcosa di rosso per non farlo arrabbiare.
Capodanno cinese all’estero e in Italia
La “Festa della Primavera” è uno spettacolo nei quartieri di Pechino, Shanghai, e nelle altre città cinesi, così negli altri paesi dell’Estremo Oriente, ma è un grande evento anche in altri centri nel mondo come a New York o San Francisco. Da non perdere i festeggiamenti nel quartiere della Chinatown nella Grande Mela, che si anima con parate coloratissime in compagnia di draghi, unicorni e leoni svolazzanti. Si “tinge” di giallo e rosso anche l’Empire State Building, una proiezione luminosa per salutare il nuovo anno con i colori della Cina. La festa è grande anche in Italia, soprattutto a Prato, dove si trova la comunità cinese più numerosa del Bel Paese, non da meno la comunità di Milano che illumina la Chinatown di via Paolo Sarpi, e di Roma nel quartiere Esquilino nel cuore della Capitale. Il primo febbraio inizia un nuovo mese e un nuovo anno all’insegna della forza e del coraggio di una tigre, mai come in questo periodo la luna e le stelle potevano indicare un segno migliore.