“Aver scelto l’astensione ha dimostrato i numeri reali: il centrodestra non ha i numeri per eleggere un presidente della Repubblica da solo. Ora è importante trovare una figura che garantisca l’unità nazionale e che si parta dalla maggioranza che sostiene il governo di unità nazionale”, così Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico e componente della segretaria guidata da Enrico Letta.
“È evidente che se il centrodestra avesse provato la spallata, avrebbe sicuramente provocato un trauma e anche una evitabile crisi, ma i 441 voti di oggi sono largamente insufficienti rispetto ai 505 che servono per eleggere un presidente della Repubblica – continua Boccia – Noi non possiamo eleggere un presidente con 505, 506 voti, proprio nelle condizioni in cui siamo. La traccia è il metodo condiviso intrapreso da Mattarella per la nascita del governo di unità nazionale”.
“Cassese e Belloni? – prosegue – Autorevolissime ma non diamo giudizi suoi nomi. Quando viene fuori un nome, poi c’è bisogno un lavoro comune di tutti i partiti e di tutti i parlamentari perché sediamo nel Parlamento più frammentato della storia Repubblicana”.
“Se Draghi è ancora in campo? – conclude Boccia – Il segretario è stato molto netto nel dire non utilizziamo la seconda carica dello Stato per un’operazione di parte, allo stesso modo non facciamolo con il presidente del Consiglio”. Intanto crescono di votazione in votazione i voti per Sergio Mattarella: “Non ci meravigliano i voti per il Presidente che è la persona più amata”.
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