“Quirinale? L’inghippo sta nel fatto che la questione del presidente della Repubblica per la prima volta è strettamente collegata al governo. E quindi se non si mettono d’accordo sul capo dello Stato, di fatto va in crisi questo governo. È un colossale pasticcio, perché devono fare un presidente della Repubblica che non scontenti Draghi, perché altrimenti verrebbe delegittimato e indebolito“. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, il filosofo Massimo Cacciari si pronuncia sull’elezione del presidente della Repubblica, anche oggi conclusasi con una fumata nera.
Secondo Cacciari, la soluzione più logica è lasciare le cose così come stanno, cioè confermare Sergio Mattarella al Colle e Mario Draghi a Palazzo Chigi: “Piaccia o non piaccia, questa è la via più semplice. Oggi questa prospettiva, anche se non è del tutto accantonabile, sembra remota. Se Enrico Letta dice che ha una sorta di intesa con Salvini, vuol dire che stanno convergendo su Casini, è molto semplice. La Casellati non potrebbe mai essere eletta – spiega – a meno che il Pd non impazzisca. Quindi, l’unico personaggio che potrebbe andare bene alla destra e a questo residuo di centrosinistra sgangheratissima è Casini. E sarebbe un’altra bella vittoria di Matteo Renzi, che nel 2018 lo candidò nel collegio di Bologna. Poi non c’è dubbio che molti politici vogliano tenere Draghi prigioniero per un anno alla presidenza del Consiglio e liberarsene alle elezioni politiche. Fine”.
Il filosofo poi si lancia in una invettiva sulla irresponsabilità dei parlamentari, citando il discorso di giuramento di Giorgio Napolitano, alla sua seconda elezione da capo dello Stato nel 2013: “Tutto quello che ho detto sono segreti di Pulcinella, non faccio altro che dire le cose che sanno tutti. Il problema è l’abitudine di questa pseudo-politica a raccontare palle e a fare le solite scenette in televisione: tutti parlano bene della patria, ma finisce lì. La cosa migliore sarebbe un Mattarella bis, ma dal punto di vista dell’immagine per il Parlamento è certamente spaventosa, perché si tratterebbe di una minestra strariscaldata – continua – Siamo nella stessa situazione del 2013, quando fu rieletto Napolitano presidente della Repubblica. Io di solito non sono mai allibito, ma stavolta non riesco a capire come possano i politici non riflettere e non confessare che siamo in quella stessa situazione. Nessuno lo dice. Abbiano almeno un minimo di pudore di fronte al Paese. Nove anni sono passati dal grande discorso di Napolitano, quando alla Camera disse letteralmente: ‘Vergognatevi! Siete degli irresponsabili. Se siamo in questa situazione, è per colpa vostra e per le vostre omissioni di ceto politico’. Fu un discorso clamoroso'”.
Cacciari conclude: “Questa elezione al Quirinale è importantissima, perché avere un capo dello Stato autorevole che riesca in qualche modo a orientare e a indirizzare la baracca è fondamentale. Ricordo anche che il presidente della Repubblica italiana ha di gran lunga più poteri di tutti i presidenti e monarchi europei. La nostra Costituzione affida al presidente della Repubblica un potere enorme, altro che persuasione morale o custodia della Costituzione. Quindi, è essenziale un presidente della Repubblica autorevole e forte in una situazione così drammatica per la nostra democrazia“.