Alla fine del 2020 la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a 10.010 miliardi: +1% rispetto all’anno prima grazie all’aumento di oltre 100 miliardi dei depositi bancari, rimpolpati dai risparmi “forzati” di chi ha mantenuto il posto di lavoro e causa lockdown ha consumato meno del solito. In lieve in calo invece (a 5.160 miliardi) il valore delle abitazioni. Lo calcolano Istat e Bankitalia nell’ultimo report La ricchezza dei settori istituzionali in Italia. La ricchezza delle famiglie è pari a 8,7 volte il reddito disponibile: un rapporto basso nel confronto con gli altri Paesi Ue. Risulta inferiore solo in Spagna ed è simile a quello della Francia. Tuttavia è più elevato rispetto a quello osservato in Canada, in Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Il calo dell’indicatore relativo all’Italia tra il 2012 e il 2018 ha nettamente ridotto il divario positivo rispetto ad altri paesi, in particolare la Francia. In Italia l’indicatore è tornato a crescere solo nel 2019 e nel 2020. In Germania, nonostante il graduale aumento osservato nell’ultimo decennio, il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile è rimasto invece sensibilmente inferiore a quello degli altri paesi. Misurata in rapporto alla popolazione, la ricchezza netta delle famiglie italiane alla fine del 2020 è invece inferiore a quella degli altri paesi, a eccezione della Spagna. Nel confronto internazionale, spicca la forte crescita della ricchezza netta pro capite delle famiglie statunitensi dal 2012, sospinta principalmente dalla dinamica dei prezzi delle attività finanziarie
Il peso delle attività reali sulle attività complessive delle famiglie per l’Italia (56%) è risultato simile a quello di Francia e Germania, inferiore a quello della Spagna (69%, relativo al 2019) e superiore a quello degli altri paesi, confermando la rilevanza degli investimenti non finanziari, e soprattutto immobiliari, nel nostro paese. Dal 2012 al 2020, tuttavia, è gradualmente aumentato il peso degli investimenti finanziari, con un incremento complessivo di quasi 7 punti percentuali. Le abitazioni, che hanno costituito la principale forma di investimento delle famiglie, rappresentano, si legge nella nota congiunta Istat-Bankitalia, quasi la metà della ricchezza lorda per un valore di 5.163 miliardi. Le attività finanziarie hanno raggiunto 4.800 miliardi, in crescita rispetto all’anno precedente, soprattutto per l’aumento di depositi e riserve assicurative. Il totale delle passività delle famiglie, pari a 967 miliardi, è rimasto pressoché stabile rispetto al 2019. Nel confronto con alcune economie avanzate, la ricchezza netta delle famiglie italiane resta elevata se rapportata al reddito lordo disponibile mentre è tra le più basse se rapportata alla popolazione. mrc/ntl