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Diritti - 28 Gennaio 2022
Anpi, il presidente Pagliarulo al 12enne aggredito perché ebreo: “Studia, guarda avanti e impara a combattere ignoranza, pregiudizio e odio”
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- 16:05 - Dl coesione: al via 'chiama' deputati per voto di fiducia
Roma, 2 lug (Adnkronos) - Ha da poco preso il sia, in aula alla Camera, la 'chiama' dei deputati per il voto di fiducia sul Dl coesione.
- 16:04 - Pnrr: Fitto, 'ok a V rata frutto proficua collaborazione con Ue'
Roma, 2 lug. (Adnkronos) - "E' stato un iter complesso, frutto di una proficua collaborazione tra l'Unione europea e il governo italiano". Così il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, sul via libera dell'Ue sulla V rata. Il ministro esprime "piena soddisfazione" sottolineando il "lavoro congiunto importante" con l'Ue che ha permesso questo "passo avanti".
- 15:50 - Pnrr: Meloni, 'da Ue ok a V rata, smentito chi scommetteva contro per vantaggio elettorale'
Roma, 2 lug. (Adnkronos) - "Sono molto contenta di annunciare che la Commissione Europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del PNRR. Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata, abbiamo fatto anche qualcosa di più: a dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata". Lo annuncia in un video la premier Giorgia Meloni.
"E' un'ottima notizia per l'Italia, è un'ottima notizia per i cittadini, ed è una notizia - rimarca - che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l'Italia potesse perdere i soldi dell'Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti. Questo ci ha permesso anche di raggiungere dei record che sono stati riconosciuti dalla Commissione europea. L'Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR - rivendica la presidente del Consiglio -, siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l'importo maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro a fronte dei 194 miliardi quasi e mezzo previsti, ovvero il 58,4% del totale del nostro PNRR".
"Ovviamente il nostro lavoro non si ferma qui, va avanti senza sosta. Solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro e anche su questo siamo i primi in Europa. Abbiamo convocato per domani un'altra cabina di regia per verificare lo stato d'attuazione degli obiettivi previsti per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi di euro. La messa a terra del PNRR rimarrà una priorità assoluta dell'intero governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese. Lo avevamo promesso ai cittadini e stiamo mantenendo fede anche a quest'impegno", conclude.
- 15:26 - Roma: Ciani, 'grave episodio Torpignattara, interrogazione per fare chiarezza'
Roma, 2 lug (Adnkronos) - "Ho depositato insieme ad alcuni colleghi una interrogazione al ministro dell’Interno per fare chiarezza sul grave episodio di violenza e razzismo denunciato la scorsa notte a Torpignattara. Il fatto che bambini e ragazzi siano insultati per strada per la loro origine e che i loro parenti siano aggrediti violentemente è grave e non tollerabile". Lo dice Paolo Ciani, vice capogruppo Pd-Idp alla Camera e capogruppo Demos in assemblea capitolina sulle notizie dell’aggressione a Torpignattara.
"Roma è una città multietnica e multiculturale da secoli e nessuno può pensare di imporre con la violenza altre modalità di rapporti di quelli previsti dalla nostra Costituzione e dalle leggi che ne derivano”, aggiunge Ciani.
- 15:18 - Eni, sinergia con il territorio uno dei segreti dell'azienda
Roma, (Adnkronos) - "Una delle parole chiave di Eni, a Ravenna più che mai, è Sinergia col Territorio". Lo ha dichiarato Luca De Caro, Responsabile Distretto centro Settentrionale di Eni, in occasione della Festa della Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna.
"La pesca della cozza selvaggia di Marina di Ravenna da parte dei pescatori del luogo, e le attività di conservazione e studio svolte dai ricercatori e volontari del Centro Sperimentale Tutela degli Habitat – CEstha, ne sono un esempio virtuoso. Entrambe le attività hanno a che vedere con le nostre piattaforme, ed in particolare alle loro parti sommerse. Queste strutture - sottolinea - diventano riparo per molte specie ittiche, tra cui appunto la cozza, anche a seguito dell'interdizione alla pesca nel loro intorno. Le cozze si sviluppano in condizioni ottimali per qualità delle acque ed accrescimento, facendo sì che diventino un prodotto culinario pregiato e ricercatissimo. Ma non solo, anche le tartarughe marine ritrovano in questo ambiente un'oasi che permette loro di recuperare le energie necessarie per affrontare le loro migrazioni. Un altro tassello che, insieme al riutilizzo delle piattaforme come hub di stoccaggio della CO2, ripropone il motivo della transizione energetica e della circolarità applicato alle piattaforme metanifere in Adriatico", aggiunge.
- 15:17 - Pesca, la Cozza Selvaggia dalle piattaforme Eni alla tavola
Ravenna, 30 giu. (Adnkronos) - Cozza Selvaggia, lo dice il termine stesso, è la cozza che non viene coltivata ma cresce spontaneamente nel suo habitat. E al largo di Marina di Ravenna l'habitat lo ha trovato sui piloni delle piattaforme Eni che da decenni si trovano in mare aperto al largo delle coste della riviera. Una varietà pregiata, “la migliore che c'è” dicono i pescatori delle Cooperative locali che ogni anno da fine maggio a settembre ne raccolgono dalle 12.000 alle 14.000 tonnellate. E come ogni anno la Festa della Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna, la sagra che celebra questa specialità, ha compreso la visita alle piattaforme Eni per vedere dal vivo dove e come questi molluschi vengono pescati (VIDEO)
“Questa iniziativa per noi è molto importante e ricca di significato – spiega Lorenzo Ceccolini, responsabile relazioni con le comunità del distretto Centro Settentrionale Eni - la ripetiamo ogni anno e invitiamo le autorità, i nostri lavoratori e anche la cittadinanza. È un momento che vuole raccontare una sinergia tra diverse realtà. La nostra del mondo energetico di Eni, quella dei pescatori che raccolgono la cozza selvaggia di Marina di Ravenna, di alta qualità e molto ricercata, l'attività di carattere ambientale, fatta in questo caso dal Centro Sperimentale Tutela Habitat di Marina di Ravenna (CESTHA) liberando le tartarughe marine e, perché no, anche del settore turistico, dalle motonavi che ci hanno portato in escursione. Le piattaforme sono un luogo chiave. Dalle piattaforme estraiamo gas naturale per coprire parte del fabbisogno dell'Italia, presso le piattaforme trovano riparo le tartarughe marine per poi riprendere il loro viaggio migratorio. Nella parte sommersa delle piattaforme crescono spontaneamente le cozze selvagge. Quindi oggi è per questo che vogliamo raccontare questa convivenza del tutto particolare”.
Quello che fino a pochi anni fa era un lavoro di manutenzione dei piloni, poiché Eni aveva comunque la necessità di raccogliere queste cozze per evitare la resistenza al moto ondoso, grazie ad una sinergia con i pescatori è diventata una attività economica. Lo sa bene Sauro Alleati, Presidente cooperativa La Romagnola, e “cozzaro” della prima ora. “Un'attività che quando la corrente marina è forte come oggi richiede grande attenzione – spiega all'AdnKronos – infatti tutti i sommozzatori da pescatori subacquei sono diventati tecnici subacquei, abbiamo dovuto fare dei corsi di specializzazione soprattutto per la sicurezza in mare (si va a 12 metri di profondità) e le attrezzature sono molto più complesse. Ma ci lavoriamo tanto fino al punto che abbiamo fatto un marchio di qualità la Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna, che è, a mio parere, la prima qualità in Italia".
“E' sicuramente un prodotto identitario per Marina di Ravenna – commenta Barbara Monti, presidente di Slow Food Ravenna APS - a livello del territorio che però ha anche un impatto a livello turistico perché con il marchio che è stato creato è riconosciuta anche a livello internazionale e poi la qualità di questa cozza è talmente alta che unita a questo marchio è molto identificabile e quindi a livello turistico ha una attrazione”.
E anche quest'anno, in collaborazione con il CESTHA – Centro Sperimentale Tutela degli Habitat l’escursione è stata l'occasione per la liberazione in mare aperto di 3 tartarughe marine Thelma e Louise e Nilde, le prime due arrivate assieme lo stesso giorno dopo essere state pescate accidentalmente da un peschereccio, come la maggior parte delle tartarughe
“Questa attività è molto importante, è svolta direttamente dai pescatori – dice Simone D'Acunto, Direttore CESTHA – Centro Sperimentale Tutela degli Habitat - perché sono loro i primi attori di questa cattura che ovviamente non vorrebbero fare ma si trovano questi animali nelle reti e scelgono di portarli a terra perché se li ributtassero subito in mare probabilmente molti non sopravvivrebbero. 7 tartarughe su 10 che ci sono consegnate sono in pericolo di vita e quindi è necessario fare un check e spesso curarle prima di liberarle.” La liberazione sotto le piattaforme è una scelta strategica perché le piattaforme svolgono un ruolo di protezione del mare sia per tutta la fauna e la flora che sviluppano nella parte sommersa sia perché hanno dei regolamenti che vietano l'accesso, il transito e la pesca in prossimità. “C'è un raggio di 500 metri che è di completa interdizione e c'è una grossa area a largo di Ravenna che comunque è vietata ad alcune tecniche di pesca un po' più impattanti – continua D'Acunto - Quindi la liberazione sotto le piattaforme è una scelta ponderata perché è esattamente il posto più sicuro dove rilasciare gli animali".
- 15:16 - Pesca, la Cozza Selvaggia dalle piattaforme Eni alla tavola
Ravenna, 30 giu. (Adnkronos) - Cozza Selvaggia, lo dice il termine stesso, è la cozza che non viene coltivata ma cresce spontaneamente nel suo habitat. E al largo di Marina di Ravenna l'habitat lo ha trovato sui piloni delle piattaforme Eni che da decenni si trovano in mare aperto al largo delle coste della riviera. Una varietà pregiata, “la migliore che c'è” dicono i pescatori delle Cooperative locali che ogni anno da fine maggio a settembre ne raccolgono dalle 12.000 alle 14.000 tonnellate. E come ogni anno la Festa della Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna, la sagra che celebra questa specialità, ha compreso la visita alle piattaforme Eni per vedere dal vivo dove e come questi molluschi vengono pescati (VIDEO)
“Questa iniziativa per noi è molto importante e ricca di significato – spiega Lorenzo Ceccolini, responsabile relazioni con le comunità del distretto Centro Settentrionale Eni - la ripetiamo ogni anno e invitiamo le autorità, i nostri lavoratori e anche la cittadinanza. È un momento che vuole raccontare una sinergia tra diverse realtà. La nostra del mondo energetico di Eni, quella dei pescatori che raccolgono la cozza selvaggia di Marina di Ravenna, di alta qualità e molto ricercata, l'attività di carattere ambientale, fatta in questo caso dal Centro Sperimentale Tutela Habitat di Marina di Ravenna (CESTHA) liberando le tartarughe marine e, perché no, anche del settore turistico, dalle motonavi che ci hanno portato in escursione. Le piattaforme sono un luogo chiave. Dalle piattaforme estraiamo gas naturale per coprire parte del fabbisogno dell'Italia, presso le piattaforme trovano riparo le tartarughe marine per poi riprendere il loro viaggio migratorio. Nella parte sommersa delle piattaforme crescono spontaneamente le cozze selvagge. Quindi oggi è per questo che vogliamo raccontare questa convivenza del tutto particolare”.
Quello che fino a pochi anni fa era un lavoro di manutenzione dei piloni, poiché Eni aveva comunque la necessità di raccogliere queste cozze per evitare la resistenza al moto ondoso, grazie ad una sinergia con i pescatori è diventata una attività economica. Lo sa bene Sauro Alleati, Presidente cooperativa La Romagnola, e “cozzaro” della prima ora. “Un'attività che quando la corrente marina è forte come oggi richiede grande attenzione – spiega all'AdnKronos – infatti tutti i sommozzatori da pescatori subacquei sono diventati tecnici subacquei, abbiamo dovuto fare dei corsi di specializzazione soprattutto per la sicurezza in mare (si va a 12 metri di profondità) e le attrezzature sono molto più complesse. Ma ci lavoriamo tanto fino al punto che abbiamo fatto un marchio di qualità la Cozza Selvaggia di Marina di Ravenna, che è, a mio parere, la prima qualità in Italia".
“E' sicuramente un prodotto identitario per Marina di Ravenna – commenta Barbara Monti, presidente di Slow Food Ravenna APS - a livello del territorio che però ha anche un impatto a livello turistico perché con il marchio che è stato creato è riconosciuta anche a livello internazionale e poi la qualità di questa cozza è talmente alta che unita a questo marchio è molto identificabile e quindi a livello turistico ha una attrazione”.
E anche quest'anno, in collaborazione con il CESTHA – Centro Sperimentale Tutela degli Habitat l’escursione è stata l'occasione per la liberazione in mare aperto di 3 tartarughe marine Thelma e Louise e Nilde, le prime due arrivate assieme lo stesso giorno dopo essere state pescate accidentalmente da un peschereccio, come la maggior parte delle tartarughe
“Questa attività è molto importante, è svolta direttamente dai pescatori – dice Simone D'Acunto, Direttore CESTHA – Centro Sperimentale Tutela degli Habitat - perché sono loro i primi attori di questa cattura che ovviamente non vorrebbero fare ma si trovano questi animali nelle reti e scelgono di portarli a terra perché se li ributtassero subito in mare probabilmente molti non sopravvivrebbero. 7 tartarughe su 10 che ci sono consegnate sono in pericolo di vita e quindi è necessario fare un check e spesso curarle prima di liberarle.” La liberazione sotto le piattaforme è una scelta strategica perché le piattaforme svolgono un ruolo di protezione del mare sia per tutta la fauna e la flora che sviluppano nella parte sommersa sia perché hanno dei regolamenti che vietano l'accesso, il transito e la pesca in prossimità. “C'è un raggio di 500 metri che è di completa interdizione e c'è una grossa area a largo di Ravenna che comunque è vietata ad alcune tecniche di pesca un po' più impattanti – continua D'Acunto - Quindi la liberazione sotto le piattaforme è una scelta ponderata perché è esattamente il posto più sicuro dove rilasciare gli animali".
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