Il 27 gennaio 2018 cominciava, con la biopsia a 18 aghi per la prostata, la mia battaglia contro il “mostro” che ogni giorno colpisce circa cento nuovi cittadini campani e ne uccide 41. Ero consapevole, sin da quando giravo con il mio Maestro Franco Ortolani per le discariche tossiche della Campania per dare giustizia ai cittadini massacrati dall’ignavia dei loro politici nella malagestione dei rifiuti speciali, che rischiavamo molto, troppo, ed entrambi abbiamo pagato con la malattia – Ortolani anche con la vita – il nostro impegno civile.
Provo un dolore terribile, immenso, che non riesco a lenire in alcun modo, nel giorno in cui si ricordano le atrocità commesse dai nazisti sugli ebrei e negate oltre ogni limite di ragione, perché devo rendermi conto che per il massacro quotidiano ancora in atto in Campania e in tutta Italia si sta continuando, oltre ogni limite di correttezza istituzionale, ad uccidere senza dare alcuna possibilità di scampo ai miei concittadini che devono ammalarsi e morire senza alcuna possibilità di capire che non devono maledire soltanto i propri stili di vita individuali sbagliati (come le sigarette), ma anche e soprattutto la voluta e malvagia ignavia con la quale ogni giorno vengono svendute le loro vite dai loro rappresentanti istituzionali, che avrebbero, ai sensi delle leggi vigenti, l’obbligo di tutelarli.
Oggi 27 gennaio 2022, dopo quattro anni dalla diagnosi della mia malattia, sono costretto ancora ad urlare e mendicare dalle inascoltate pagine di questo blog, perché non posso sapere quanti altri cittadini campani come me si sono ammalati di cancro in quel lontano 2018, dal momento che, come da tabella ufficiale allegata – tratta dal sito ufficiale dei nostri registi tumori – siamo ancora fermi al 2013: mi sarà concesso saperlo (forse) soltanto nel 2027! Che vergogna. Che immenso dolore! Sarò ancora vivo?
La Legge istitutiva della rete dei registri tumori campani, ottenuta anche grazie al sangue di noi Medici dell’Ambiente nel luglio del 2012 con voto all’unanimità dei consiglieri regionali, fu resa immediatamente sterile perché le venne immediatamente sottratto il finanziamento regionale di 1.5 milioni di euro l’anno. Da allora, per cronica assenza di risorse aggravata dalla pandemia di Covid, i registri tumori specie a Napoli centro sono fermi! Eppure oggi vengo a sapere che abbiamo appena buttato senza battere ciglio circa 3.1 milioni di euro per inutili e inservibili “card vaccinali”!
Oggi, proprio oggi, circa 52 sindaci della mia regione e della mia provincia massacrata dai rifiuti tossici si sono riuniti nella Chiesa di Padre Maurizio Patriciello in Caivano per farsi benedire e firmare il protocollo che regala loro circa 200 milioni di euro per combattere le loro “Terre dei Fuochi”. Da decenni, grazie anche a noi Medici dell’Ambiente, tutta Italia è stata resa edotta che il “fenomeno” Terra dei Fuochi consiste nello smaltimento illecito di rifiuti industriali del lavoro nero che caratterizza in eccesso i nostri territori. Ebbene, come può sentirsi qualunque cittadino campano, qualunque ammalato come me, con un minimo di consapevolezza di quali sono i reali problemi di disastro ambientale che dobbiamo affrontare ogni giorno per poi ammalarci senza neanche saperlo, perché ai registri tumori si preferiscono le card vaccinali, nel leggere gli impegni “prioritari” assunti per fronteggiare “Terra dei Fuochi” campana per circa 200 milioni di euro immediatamente elargiti?
Nel leggere la tabella di priorità, mi si gela il sangue nelle vene: Brusciano ad esempio, dove l’Atlante di mortalità per tutte le cause della regione Campania 2020 certifica un eccesso di rischio relativo di circa il 290% maggiore della media italiana, il peggiore comune per mortalità di tutta la Campania, si impegna prioritariamente a realizzare un “centro sportivo” per un finanziamento immediato di 2.8 milioni di euro, che sarebbe pari per intenderci al buon funzionamento per almeno due anni dei registri tumori che invece non devono assolutamente funzionare. Nulla contro gli impianti sportivi, per carità. Ci servono eccome. Ma come direbbe un magistrato Di Pietro, “che c’azzecca Terra dei Fuochi”? Tra impianti sportivi e teatri impegniamo circa l’80% dei fondi “prioritari” per combattere “Terra dei Fuochi”. Perché?
Oggi, anniversario della diagnosi del mio cancro, mentre sono costretto a pensare che anche oggi circa cento cittadini campani si ammaleranno senza potere essere correttamente censiti per “programmare” al meglio la nostra Sanità regionale prima del 2031 (alla attuale vergognosa velocità dei registri tumori volutamente silenziati e sottofinanziati), e ne moriranno anche oggi non meno di 41 senza neanche potersi curare adeguatamente, devo apprendere che circa 52 primi cittadini si sono fatti benedire nella Chiesa del Parco Verde di Caivano per avere ricevuto circa 200 milioni di euro.
Non per finanziare meglio i registri tumori, non per combattere al meglio il lavoro nero che uccide anche la dignità dei loro concittadini, non per tracciare al meglio i rifiuti speciali che ogni giorno fanno ammalare e uccidono i loro concittadini, non per finanziare la indispensabile realizzazione di impianti per lo smaltimento finale di amianto, rifiuti ospedalieri, fanghi tossici che saranno anche oggi sversati nei loro territori – e di cui la Campania sceglie di restare sempre a zero nella nuova versione del “Piano per rifiuti speciali regionale” che sarà approvato, grazie anche al loro “pagato” silenzio, il prossimo 6 febbraio 2022; ma per ristrutturare gli impianti sportivi, i teatri e i locali parchi pubblici.
E poi, perché avete scelto la Chiesa del Parco Verde di Caivano, simbolo della nostra lotta per la corretta (in)formazione di un popolo massacrato, per questo spettacolo teatrale?