L'azienda di Elon Musk archivia una stagione da record in cui ha generato cassa per oltre 5 miliardi di dollari, con consegne vicine al milione di unità. Per il debutto commerciale di Semi, Roadster e Cybertruck c'è da pazientare ancora un anno, mentre il 2022 è dedicato alla guida autonoma totale. Che, secondo Musk, “diventerà la principale forma di guadagno per Tesla”
Altro anno record per Tesla: l’azienda, infatti, non solo ha archiviato il 2021 in utile – come già successo nel 2020 – ma ha totalizzato risultati commerciali (e finanziari) brillanti. Il dato più significativo è certamente quello delle consegne: 936.172 unità, in crescita dell’87,4%. Che equivalgono a ricavi nell’ordine dei 50 miliardi di dollari, con un fatturato al +73% e utile operativo aumentato del 227% fino a 6,52 miliardi (utile netto al +211%, a 7,64 miliardi).
L’azienda ha generato cassa per oltre 5 miliardi di dollari, l’80% in più rispetto al 2020. Il tutto a fronte di un contributo dei “crediti ambientali” – quelli virtualmente venduti agli altri costruttori per consentire loro di rientrare nei limiti di emissioni inquinanti medie di gamma imposti dalla legge – scesi del 7%, a 1,465 miliardi, a riprova degli sforzi green delle altre case automobilistiche. “Il 2021 è stato un anno di svolta per la Tesla”, sostengono dall’azienda, sottolineando come “non dovrebbero più esserci dubbi sulla sostenibilità e sulla redditività dei veicoli elettrici”.
Ambiziosi gli obiettivi per gli anni a venire: il target è una crescita media annua delle consegne del 50%, grazie anche all’avvio della produzione negli impianti di Austin e Berlino e all’aumento della produttività a Fremont e Shanghai. Tutto ciò, però dipenderà dagli sviluppi della crisi dei semiconduttori, che sta tagliando un po’ le gambe a tutti i fabbricanti di auto e che non accenna a migliorare per il 2022.
Nuovi modelli? Non previsti per il 2022: “Se introducessimo nuovi modelli, il nostro output diminuirebbe perché dovremmo concentrarci su quelli”, ha detto Elon Musk, patron di Tesla: “Quest’anno, dunque, non ne arriveranno di nuovi, non avrebbe alcun senso. Investiremo nello sviluppo del Semi, della Roadster e del Cybertruck con l’obiettivo di farli entrare in produzione il prossimo anno”. A proposito di Cybertruck, lo spigoloso pick-up americano è stato posticipato al 2023: “Puoi fare qualcosa di desiderabile, però se la gente non può permetterselo è inutile: vogliamo che il Cybertruck abbia un prezzo competitivo, ma ci vorrà un po’ di tempo per arrivare ai livelli che vogliamo raggiungere”.
Una filosofia che potrebbe essere alla base dei ritardi accumulati anche dal camion Semi e dalla sportiva Roadster. E anche la chiacchierata elettrica compatta da 25 mila dollari, annunciata al Battery Day del 2020 è ferma al palo: “Non ci stiamo lavorando attualmente. A un certo punto inizieremo, ma ora non lo stiamo facendo”. Se non altro, il 2022 sarà l’anno della guida autonoma totale: “Credo che potremo raggiungere il full self driving quest’anno”, ha affermato Elon Musk, tecnologia destinata a “diventerà la principale forma di guadagno per la Tesla”.