Sembrano rafforzarsi la via del dialogo per risolvere la crisi in Ucraina. Mosca ha giudicato insoddisfacente la risposta scritta inviata dagli Usa sulla possibilità che l'ex repubblica sovietica entri a far parte della Nato ma si tratta di un gioco delle parti. Il conflitto resta una possibilità ma non è "inevitabile" dice il Pentagono. Intanto Putin continua il canto della sirena rivolto a Parigi, Roma e Berlino
Nel pomeriggio si è svolta la telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron. I due capi di stato si sono detti “d’accordo” sulla “necessità di una de-escalation” e un “proseguimento del dialogo” sulla crisi in Ucraina: lo ha reso noto la presidenza francese aggiungendo che, nel corso del colloquio telefonico di oltre un’ora con Macron, Putin “non ha espresso alcuna intenzione offensiva”. Ha “detto molto chiaramente che non cercava lo scontro”. Il presidente russo si sarebbe anche lamentato dell’incapacità dei paesi occidentali di comprendere quelle che ritiene legittime preoccupazioni della Russia. Nelle ultime ore la via diplomatica sembra aver recuperato terreno, ammesso che mai l’avesse perso, al di là degli annunci e dei movimenti di truppe, a volte funzionali alle trattative. “Il conflitto in Ucraina non è inevitabile”, ha detto poco fa il capo del Pentagono Lloyd Austin, precisando che non si conosce ancora la decisione di Vladimir Putin ma che gli Usa hanno un “ferreo impegno” verso i nostri alleati Nato. La Russia, riporta l’agenzia Reuters, starebbe inviando materiale medico e scorte di sangue al confine con l’Ucraina. Lo spostamento del materiale medico, secondo i funzionari, è tra gli “indicatori” all’esame per capire se Mosca sia pronta all’invasione dell’Ucraina.
Intanto il presidente russo prosegue i tentativi di minare l’alleanza occidentale testando quelli che ritiene essere gli anelli più deboli della catena: Italia, Germania e Francia, tre paesi molto restii a sostenere le linea Usa-Gb delle severe sanzioni in caso di invasione. Stando a quanto riporta il Financial Times, il Cremlino ha affermato che per oggi era in programma un incontro con i vertici di una ventina di grandi aziende tedesche sul modello di quello che si è svolto mercoledì con i manager italiani, definito poi “inopportuno” dall’Ue. Questa volta l’organizzatore è il comitato tedesco per le relazioni economiche dell’Europa orientale. Un esponente dell’organizzazione ha confermato che è in programma a breve un incontro di questo tipo ma che per ora non è ancora stata definita una data precisa. Prima della pandemia riunioni di questo tipo si svolgevano periodicamente e l’interscambio tra Mosca e Berlino vale 45 miliardi di euro l’anno.
Il portavoce del ministero degli Esteri tedesco, ha affermato che la priorità della Germania è quella di preservare la pace in Europa più che di “migliorare le relazioni economiche con la Russia”. Alla domanda relativa all’incontro tra Putin e gli imprenditori tedeschi ha risposto che: “Le condizioni per una più stretta cooperazione economica dipendono da come si comporta la Russia “. La ministra Annalena Baerbock, ha avvertito che il gasdotto Nord Stream 2 verrebbe “congelato” in caso di invasione.