Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Quirinale 2022 - 29 Gennaio 2022
Casini, abbracci e applausi in Aula per il senatore sempre presente tra i “quirinabili”
Dopo l’ovazione in Aula per il raggiungimento del quorum da parte di Sergio Mattarella, a Montecitorio l’attenzione si è subito trasferita verso i banchi dove sedeva Pier Ferdinando Casini, che ha ricevuto anche lui abbracci e applausi da tutte le forze politiche, dal Pd a Forza Italia. Per giorni il senatore del gruppo è rientrato nella rosa dei “quirinabili”, pur senza essere ufficialmente candidato. E lui, anche questa volta, ha coltivato fino alla penultima votazione le ambizioni di arrivare al Colle.
Così, al termine della seduta, una volta conclusa la partita del Quirinale, un applauso è scattato anche nei confronti dell’ex Udc, con tanto di pellegrinaggio verso lo stesso Casini. Dal segretario Pd Enrico Letta, passando per la capogruppo di Forza Italia in Senato Annamaria Bernini, fino ai centristi come Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) ed esponenti dem e di Italia Viva, in tanti si sono voluti complimentare comunque con il parlamentare, al di là del risultato. Lo stesso Casini, in fondo, dopo le ultime trattative con i partiti in Aula, tra capannelli e colloqui privati, aveva compreso come non avesse più possibilità di salire al Quirinale. Aveva così convocato la stampa, chiedendo ai parlamentari che ancora lo sostenevano di essere tolto dalla lista dei candidati alla corsa. In Aula, nel suo volto, non sembra esserci stato spazio per i rimpianti. Così ha ringraziato con gesti eloquenti per l’applauso, abbracciando Enrico Letta e tanti altri colleghi. Sarà, forse, come sette anni fa, per la prossima volta.