Cronaca

Covid, da febbraio al via le sanzioni per gli over 50 non vaccinati. Dal metà mese multe fino a 1500 euro se lavorano senza super Green pass

Soggetti ai pagamenti anche i datori di lavoro in caso di omesso controllo, con una multa dai 400 ai 1000 euro. Le persone che rientrano in questa fascia d'età che non si sono immunizzate sono un milione e 700mila

Da martedì 1 febbraio l’Agenzia delle entrate potrà cominciare ad inviare le multe da 100 euro ai circa un milione e 700mila italiani over 50 che non si sono vaccinati nonostante l’obbligo. Dal 15, per loro non sarà più possibile lavorare. Secondo quanto emerso dai dati recenti, da quando è stata introdotta la misura (inizio gennaio) a oggi (quasi fine mese) si sono vaccinate poco meno di 500mila persone in quella fascia di età, con una media di 150mila a settimana. Dai 2 milioni e 165mila italiani che il 7 gennaio non avevano fatto neanche una dose si è così scesi a circa un milione e 700mila. È stata perciò recuperata una parte fra coloro che rifiutano il vaccino, ma permangono resistenze. Per loro, dunque, scatteranno le sanzioni: oltre ai 100 euro per mancata vaccinazione saranno soggetti al pagamento di una somma variabile fra i 600 e i 1500 euro se trovati sul posto di lavoro senza green pass rafforzato. Colpiti anche i datori di lavoro in caso di omesso controllo, con una multa dai 400 ai 1000 euro. Come ricorda Il Corriere della sera, è il ministero della Salute a richiedere la multa, che poi viene applicata dalle Agenzie delle Entrate: la invia al vaccinato via pec o per posta raccomandata. Le somme ricavate con le multe verranno riassegnate dalla stessa Agenzia al Fondo emergenze nazionali.

Gli over 50 sono autorizzati a evitare sanzione e immunizzazione in due casi: se sono guariti dal Covid nei sei mesi scorsi – il medico di base deve procedere alla certificazione dell’avvenuta guarigione, che sarà inserita nel Sistema Tessera Sanitaria – e se sono soggetti a esenzione. Quest’ultima dovrà essere comunicata dallo stesso cittadino entro dieci giorni dalla ricezione dell’avviso. L’Asl territoriale di riferimento, previa verifica delle affermazioni del paziente che chiede l’esenzione, comunicherà all’Agenzia delle Entrate l’impossibilità ad adempiere all’obbligo. Se l’Asl non interviene con i controlli necessari, l’Agenzia manda un nuovo avviso entro 180 giorni, al quale l’interessato può opporsi facendo riferimento al Giudice di Pace.