di Leonardo Preziosi*
Il 1° febbraio 2021, Legambiente, Cai e Italia Nostra lanciarono un allarme sulle discariche grandi e piccole, vecchie e nuove, che si incontrano percorrendo la Grande Traversata Elbana (GTE), un itinerario naturale che attraversa l’isola da Est ad Ovest. Si tratta di un percorso di grande suggestione che passa in punti elevati che lasciano scoprire paesaggi mozzafiato e ambienti naturali sorprendenti per la loro diversità.
Nonostante il valore ambientale, culturale e turistico la GTE è offesa, nel suo tracciato, dalla presenza di discariche abusive di rifiuti di ogni specie. Eppure, la GTE viene presentata e “venduta” per quel che in realtà dovrebbe e potrebbe essere: uno dei cammini e dei percorsi trekking – e per buona parte ciclabili – più belli d’Italia.
Le tre associazioni ambientaliste illustrarono con una copiosa documentazione fotografica quella che definirono “una situazione vergognosa, indecente, non degna di un’isola civile che vive di turismo”. In tale occasione chiesero con forza che gli Enti Locali intraprendessero un’imponente attività di ripristino ambientale e bonifica ricorrendo a parte delle risorse derivanti dal contributo di sbarco, come previsto per legge.
Seguì la convocazione il 9 febbraio 2021 di una riunione con il Sindaco di Portoferraio, Angelo Zini, in rappresentanza di tutti i Comuni, Gestione Associata del Turismo (GAT), Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Elbana servizi ambientali (ESA) Legambiente, Club Alpino Italiano e Italia Nostra, Ambito Territoriale di Caccia e Federcaccia che diede il via a un grosso progetto di censimento delle discariche e ripulitura di tutta la GTE e gli altri percorsi limitrofi e costieri e durante la quale tutte le istituzioni interessate confermarono il loro contributo in base alle loro competenze e responsabilità.
Il censimento, coordinato da Cai, Legambiente e Italia Nostra, con il contributo fattivo di altre associazioni e di molti cittadini, si è concluso, come previsto, nella primavera 2021 (e aggiornato successivamente), ma i cui dati non sono stati resi noti in piena stagione turistica per non danneggiare l’immagine dell’Elba. Ora, ormai a un anno dall’avvio del censimento, Cai, Legambiente e Italia Nostra rendono noti i dati dividendo le discariche in base alle tipologie di rifiuti: rifiuti non pericolosi (urbani e ingombranti + sfalci di vegetazione, spesso mischiati); rifiuti pericolosi (Eternit, guaine bituminose, ecc,); veicoli abbandonati costituenti rifiuti: inerti e altro materiale edile. Qui il link alla mappa interattiva.
I punti abbandono dei rifiuti censiti sono 96 e 40 di questi sono all’interno del Parco Nazionale Arcipelago Toscano che non ha competenza in materia di rifiuti ma ha evidentemente un grosso problema “indiretto” per il danno all’ambiente e alla biodiversità. Poi ci sono le innumerevoli microdiscariche ai bordi delle strade provinciali e comunali asfaltate che, pur segnalate in diverse occasioni, non sono state incluse in questo censimento ma che hanno sicuramente bisogno di un intervento radicale iniziale e poi di un’opera di pulizia costante, in particolare durante la stagione estiva. Quanto censito è probabilmente solo una parte, la più evidente, di quanto è stato gettato nei boschi e lungo le coste elbane.
Ora, concluso il censimento, è arrivato davvero il momento che le istituzioni facciano quanto promesso un anno fa e diano il via a un grande progetto di bonifica, prevenzione e informazione per cancellare questa vergogna che sfregia il territorio dell’isola. È chiaro che per farlo c’è bisogno di un finanziamento e che il volontariato non può continuare a fare da foglia di fico per un problema di inquinamento diffuso e di cattiva economia che va risolto con metodi e mezzi professionali.
Legambiente, Cai e Italia Nostra ringraziano tutte/i le/i cittadine/i e le associazioni che hanno contribuito al censimento delle discariche, invitano Comuni e GAT a fare presto e bene e restano disponibili per dare nuovamente un contributo concreto.
Il Pnrr nelle varie Missioni e Ambiti ha previsto linee di finanziamento che potrebbero coprire questo genere di intervento. Si tratta di attivare la cabina di regia affinché interagisca più proficuamente con le amministrazioni locali che, sollecitate dalle associazioni ambientaliste, si stanno finalmente spendendo per interventi di ripristino ambientale. Invece di privilegiare le Grandi Opere, una attenta ricucitura degli habitat e il ripristino di ecosistemi essenziali anche per la salute umana potrebbero rivelarsi vincenti anche per il contrasto reale alla crisi climatica.
Infatti, iniziano ad essere evidenti a tutti le contraddizioni di una Transizione Ecologica intesa solo ed esclusivamente in senso industriale, che per esempio prevede l’abbattimento di una foresta centenaria per far posto a delle pale eoliche, come sta per succedere a Monterosso di Calabria. Un nonsenso.
*Italia Nostra Arcipelago Toscano
Italia Nostra
Associazione per la tutela del Patrimonio storico, artistico e naturale
Ambiente & Veleni - 29 Gennaio 2022
Isola d’Elba, le discariche abusive sono state censite: ora si dia il via alla bonifica
di Leonardo Preziosi*
Il 1° febbraio 2021, Legambiente, Cai e Italia Nostra lanciarono un allarme sulle discariche grandi e piccole, vecchie e nuove, che si incontrano percorrendo la Grande Traversata Elbana (GTE), un itinerario naturale che attraversa l’isola da Est ad Ovest. Si tratta di un percorso di grande suggestione che passa in punti elevati che lasciano scoprire paesaggi mozzafiato e ambienti naturali sorprendenti per la loro diversità.
Nonostante il valore ambientale, culturale e turistico la GTE è offesa, nel suo tracciato, dalla presenza di discariche abusive di rifiuti di ogni specie. Eppure, la GTE viene presentata e “venduta” per quel che in realtà dovrebbe e potrebbe essere: uno dei cammini e dei percorsi trekking – e per buona parte ciclabili – più belli d’Italia.
Le tre associazioni ambientaliste illustrarono con una copiosa documentazione fotografica quella che definirono “una situazione vergognosa, indecente, non degna di un’isola civile che vive di turismo”. In tale occasione chiesero con forza che gli Enti Locali intraprendessero un’imponente attività di ripristino ambientale e bonifica ricorrendo a parte delle risorse derivanti dal contributo di sbarco, come previsto per legge.
Seguì la convocazione il 9 febbraio 2021 di una riunione con il Sindaco di Portoferraio, Angelo Zini, in rappresentanza di tutti i Comuni, Gestione Associata del Turismo (GAT), Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Elbana servizi ambientali (ESA) Legambiente, Club Alpino Italiano e Italia Nostra, Ambito Territoriale di Caccia e Federcaccia che diede il via a un grosso progetto di censimento delle discariche e ripulitura di tutta la GTE e gli altri percorsi limitrofi e costieri e durante la quale tutte le istituzioni interessate confermarono il loro contributo in base alle loro competenze e responsabilità.
Il censimento, coordinato da Cai, Legambiente e Italia Nostra, con il contributo fattivo di altre associazioni e di molti cittadini, si è concluso, come previsto, nella primavera 2021 (e aggiornato successivamente), ma i cui dati non sono stati resi noti in piena stagione turistica per non danneggiare l’immagine dell’Elba. Ora, ormai a un anno dall’avvio del censimento, Cai, Legambiente e Italia Nostra rendono noti i dati dividendo le discariche in base alle tipologie di rifiuti: rifiuti non pericolosi (urbani e ingombranti + sfalci di vegetazione, spesso mischiati); rifiuti pericolosi (Eternit, guaine bituminose, ecc,); veicoli abbandonati costituenti rifiuti: inerti e altro materiale edile. Qui il link alla mappa interattiva.
I punti abbandono dei rifiuti censiti sono 96 e 40 di questi sono all’interno del Parco Nazionale Arcipelago Toscano che non ha competenza in materia di rifiuti ma ha evidentemente un grosso problema “indiretto” per il danno all’ambiente e alla biodiversità. Poi ci sono le innumerevoli microdiscariche ai bordi delle strade provinciali e comunali asfaltate che, pur segnalate in diverse occasioni, non sono state incluse in questo censimento ma che hanno sicuramente bisogno di un intervento radicale iniziale e poi di un’opera di pulizia costante, in particolare durante la stagione estiva. Quanto censito è probabilmente solo una parte, la più evidente, di quanto è stato gettato nei boschi e lungo le coste elbane.
Ora, concluso il censimento, è arrivato davvero il momento che le istituzioni facciano quanto promesso un anno fa e diano il via a un grande progetto di bonifica, prevenzione e informazione per cancellare questa vergogna che sfregia il territorio dell’isola. È chiaro che per farlo c’è bisogno di un finanziamento e che il volontariato non può continuare a fare da foglia di fico per un problema di inquinamento diffuso e di cattiva economia che va risolto con metodi e mezzi professionali.
Legambiente, Cai e Italia Nostra ringraziano tutte/i le/i cittadine/i e le associazioni che hanno contribuito al censimento delle discariche, invitano Comuni e GAT a fare presto e bene e restano disponibili per dare nuovamente un contributo concreto.
Il Pnrr nelle varie Missioni e Ambiti ha previsto linee di finanziamento che potrebbero coprire questo genere di intervento. Si tratta di attivare la cabina di regia affinché interagisca più proficuamente con le amministrazioni locali che, sollecitate dalle associazioni ambientaliste, si stanno finalmente spendendo per interventi di ripristino ambientale. Invece di privilegiare le Grandi Opere, una attenta ricucitura degli habitat e il ripristino di ecosistemi essenziali anche per la salute umana potrebbero rivelarsi vincenti anche per il contrasto reale alla crisi climatica.
Infatti, iniziano ad essere evidenti a tutti le contraddizioni di una Transizione Ecologica intesa solo ed esclusivamente in senso industriale, che per esempio prevede l’abbattimento di una foresta centenaria per far posto a delle pale eoliche, come sta per succedere a Monterosso di Calabria. Un nonsenso.
*Italia Nostra Arcipelago Toscano
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato alla Cbs che ci sarà un aumento dei casi di detenzione simili a quello del manifestante filo-palestinese Mahmoud Khalil. "Ogni giorno, ormai - ha aggiunto - approviamo revoche di visti e anche di Green Card".
"Devi fare certe dichiarazioni", ha spiegato a proposito dei non cittadini che arrivano negli Stati Uniti. "Se ci dici, quando fai domanda per un visto, che stai arrivando negli Stati Uniti per partecipare a eventi pro-Hamas che vanno contro gli interessi della politica estera... Se ci avessi detto che lo avresti fatto, non ti avremmo mai dato il visto".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.