Minacce di morte dopo un tweet in favore dell’obbligo vaccinale. E’ quanto è successo a Sandro Ruotolo, giornalista e oggi senatore nel gruppo misto Liberi e Uguali-Ecosolidali, che ha raccontato l’accaduto sulla sua pagina Facebook, a partire dalle frasi indirizzategli da alcuni No Vax. Sull’identità dei responsabili Ruotolo chiede ora alla Digos di indagare, dopo aver sporto denuncia in Questura a Roma per ottenere giustizia, come fa sapere nel post pubblicato oggi. Perchè – scrive Ruotolo – “il fascismo non è un’opinione ma è un crimine“.
““E se ti venissero a prendere sotto casa?”, “E se estendessimo #Norimberga2 anche ai pennivendoli?”, “E se venissimo tutti a Roma?”. Le ho lette e rilette le minacce di morte che ho ricevuto in questi giorni”. Inizia così l’ultimo post di Sandro Ruotolo sulla sua pagina Facebook. Cita testualmente le frasi ritrovate tra i commenti a un suo tweet del 17 gennaio scorso, nel quale sottolineava il successo dell’obbligo vaccinale per gli over 50, introdotto a gennaio dal governo di Mario Draghi. “I no vax sono rumorosi sui social, rumorosi nelle piazze ma la scelta #ObbligoVaccinale sta dando i suoi frutti. Dal 10 al 16 gennaio 136.904 nuovi vaccinati. E se estendessimo l’obbligo del vaccino anche agli over 40?”. Questo il contenuto del tweet del senatore, e tanto è bastato a scatenare offese e insulti. Ma anche minacce di morte.
“Sono anni che le ricevo. Quelle della camorra mi costringono a vivere sotto scorta da quasi sette anni. E qualche anno prima, per un anno, ho vissuto sotto protezione a Roma per altre minacce”, continua Ruotolo nel suo post su Facebook. “Ma queste ultime mi hanno ferito perché le ho ritrovate con gli insulti e le offese sotto un tweet nel quale chiedevo l’estensione dell’obbligo vaccinale. Da senatore della Repubblica. Proprio in questi giorni così importanti per la vita democratica del nostro Paese, mi sono recato in Questura a Roma chiedendo alla Digos di identificare gli autori delle minacce di morte e di ottenere giustizia”. Intanto al senatore sono arrivate le parole di solidarietà di amici e colleghi. “Sono sicuro che queste vergognose minacce non scalfiranno minimamente il tuo impegno politico. Ti sono vicino, ti siamo vicini!”, è il messaggio dell’ex magistrato e presidente del Senato, Pietro Grasso.