Una vittoria conquistata col sudore, quella dello spagnolo, visto che il primo set è stato dominato dall'avversario (2-6) che si è portato a casa anche il secondo per 5(6)-7. Poi la remuntada: 6-4, 6-4, 7-5 che lo porta alla vittoria sul cemento di Melbourne a 35 anni e mezzo dopo un match durato 5 ore e 24 minuti
Era sotto di due set, ma guai a dare per sconfitto Rafa Nadal. Dopo una rimonta travolgente, lo spagnolo ha conquistato il suo secondo Australian Open al quinto set contro il russo numero due del mondo Daniil Medvedev, diventando il tennista che ha vinto il maggior numero di Slam nella storia (21), scavalcando Novak Djokovic e Roger Federer, fermi a 20. Una vittoria conquistata col sudore, quella dello spagnolo, visto che il primo set è stato dominato dall’avversario (2-6) che si è portato a casa anche il secondo al tie break. Poi la remuntada: 6-4, 6-4, 7-5 che lo ha portato alla vittoria sul cemento di Melbourne a 35 anni e mezzo, dopo un match durato 5 ore e 28 minuti.
“È stata una delle partite più emozionati della mia carriera, è stato un onore. Queste tre settimane mi resteranno nel cuore per il resto della mia vita”, ha commentato a caldo Nadal, dopo aver alzato al cielo il trofeo sulla Rod Laver Arena di Melbourne. Restano le immagini di un’impresa incredibile, con il numero 5 del mondo capace di rimontare due set di svantaggio a Medvedev in una partita al cardiopalmo e combattuta dal primo all’ultimo scambio. È stata solo la quarta volta che Nadal ha recuperato da due set di svantaggio per vincere una partita al meglio dei cinque, e la prima dal 2007 a Wimbledon su Mikhail Youzhny. Una vittoria ancora più notevole considerando che Nadal è volato in Australia con solo due partite al suo attivo nella seconda metà del 2021, costretto a fermarsi per un infortunio cronico al piede. Inoltre poche settimane prime di volare in Australia era anche risultato positivo al Covid-19.
“Non so cosa dire, è fantastico. Devo essere onesto, un mese e mezzo fa non sapevo se sarei tornato a giocare. Non sapete quanto ho lottato per essere qui”, ha ammesso il mancino di Manacor. “Qualche mese fa avrei detto che questo sarebbe stato il mio ultimo Australian Open, ma ora darò il massimo per tornare anche il prossimo anno”, ha detto un Nadal esausto dopo aver vinto la seconda finale più lunga di sempre a Melbourne. Il record appartiene alla partita persa proprio da Nadal contro Djokovic nella finale del 2012 durata 5 ore e 53 minuti. Ad ogni modo, il campione spagnolo torna a vincere agli Australian Open dove aveva trionfato soltanto nel lontano 2009, per poi perdere quattro finali consecutive due contro Djokovic, una contro Federer e una contro Stan Wawrinka. Mastica amaro Medvedev, sconfitto per la seconda volta da Nadal in una finale Slam dopo quella di New York nel 2019. Non sono bastati i 10 anni in meno al tennista russo per domare il fenomeno spagnolo, rimandato l’appuntamento con la seconda vittoria Slam e soprattutto il trono di numero 1 del Mondo che resta così nelle mani di Djokovic. Il tennista serbo non ha potuto prendere parte al torneo perché non vaccinato contro il Covid. Nadal ne ha subito approfittato. Dopo la partita al campione spagnolo sono arrivati i complimenti dello stesso Medvedev, del Real Madrid (la squadra per cui fa il tifo, ndr) e dei sui grandi rivali Federer e Djokovic. “Mai sottovalutare un grande campione: la tua incredibile etica del lavoro, il tuo spirito combattivo sono stati una ispirazione per me e per tanti in tutto il mondo”, ha scritto sui social lo svizzero. “Spirito combattivo sempre impressionante che ha prevalso un’altra volta”, ha scritto Djokovic. Complimenti migliori Nadal non poteva ricevere.