Opporsi alla proposta della Commissione Ue: tutela gli interessi della Francia e dei grandi gruppi delle fossili, in contrasto con la tutela dell’ambiente e la riduzione delle emissioni di CO2
La proposta della Commissione Ue di inserire nucleare e gas metano nella tassonomia verde, cioè di certificarli come fonti green, aprendo così l’accesso ai fondi europei destinati a investimenti ambientalmente sostenibili, sta giustamente suscitando forte opposizione in tutta Europa. Anche il gruppo di esperti Ue che ha contribuito a stilare la prima classificazione delle attività verdi e la Corte di Giustizia europea, stando a notizie ufficiose filtrate sulla stampa, si appresterebbero a bocciare la proposta della Commissione.
L’inserimento di nucleare e gas tra le fonti green è una scelta incompatibile con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette al 2050 e di tutelare l’ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini. Inoltre rischia di compromettere sui mercati finanziari internazionali la credibilità dell’attuale tassonomia istituita per creare un gold standard per gli investimenti sostenibili.
Ma ci sono anche altre ragioni contro il rilancio del nucleare su scala europea. Al netto dell’enorme problema insoluto del confinamento delle scorie altamente radioattive e della sicurezza, è una tecnologia competitiva solo se finanziata dal pubblico e con costi esorbitanti, come evidenzia il contratto tra Edf (la “Enel” francese) e il Governo inglese per il reattore Epr di Hinkley point, che stabilisce per 35 anni il prezzo di 113 dollari per MWh prodotto, un costo da cinque a dieci volte superiore a quello del solare fotovoltaico.
Sono queste alcune delle motivazioni alla base della risoluzione che ho depositato in Assemblea legislativa Emilia-Romagna, con la quale chiedo alla Giunta regionale di intervenire sul governo perché al pari di Austria, Spagna, Danimarca e Lussemburgo si opponga alla proposta della Commissione Ue, ricordando la partita ancora aperta del decomissioning (smantellamento a fine esercizio) della centrale nucleare di Caorso, in provincia di Piacenza.
È possibile perseguire la strada della transizione energetica green senza bisogno di gas e nucleare, a tutto vantaggio della salute e della sicurezza di cittadini e ambiente. Come insegna Enel, che nel programma industriale prevede di azzerare le emissioni di gas serra al 2040 (anziché al 2050) e di investire 210 miliardi di euro al 2030 a sostegno della decarbonizzazione dell’elettricità, la strada da battere oggi è quella delle rinnovabili: per accelerare il processo di decarbonizzazione e per contrastare la volatilità dei prezzi di petrolio e gas metano. Con un aumento del 470% del suo costo, il metano è il principale responsabile dell’incremento delle bollette e dell’inflazione che sta colpendo il nostro Paese. Una situazione che comporta rilevanti profitti per imprese come Eni, ma un inaccettabile aggravamento del carovita per imprese e cittadini.
La risoluzione di Europa Verde è un invito alla Regione Emilia-Romagna a farsi portavoce di una netta opposizione ad una manovra che guarda al passato. Invece di assecondare gli interessi nucleari della Francia si dovrebbe imitare la Germania che entro quest’anno chiuderà le ultime centrali nucleari in funzione, puntando sulle rinnovabili con l’ambizioso obiettivo di installare entro il 2030 200 GW di nuova potenza solare e di tagliare del 65% le emissioni di gas serra.
Ma come sempre non ci bastano i “no”. “Sì” quindi ad una transizione energetica verde più veloce. Per non essere in balia delle fluttuazioni del costo del metano bisogna puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica. Per questo nella risoluzione chiedo che per fare fronte al “caro bollette” non vengano impiegate risorse pubbliche destinate alle rinnovabili; e che si riducano i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) che lo Stato versa ogni anno ai privati nella misura di circa 20 miliardi. Il governo italiano starebbe per percorrere la strada opposta: penalizzare gli investimenti sulle rinnovabili e continuare a sovvenzionare l’impiego dei fossili con i SAD.
Che dire? Non ci sorprende, è la dimostrazione che la transizione la vogliono fare solo a parole e che gli interessi di riferimento sono sempre gli stessi. Europa Verde denuncia da tempo l’inadeguatezza del ministro Roberto Cingolani. Ma resta una voce isolata e inascoltata in un panorama che incensa H24 il governo Draghi.
Silvia Zamboni
Giornalista, ambientalista
Ambiente & Veleni - 30 Gennaio 2022
Tassonomia verde, l’Emilia Romagna si opponga a chi vuole nucleare e gas tra le fonti green
Opporsi alla proposta della Commissione Ue: tutela gli interessi della Francia e dei grandi gruppi delle fossili, in contrasto con la tutela dell’ambiente e la riduzione delle emissioni di CO2
La proposta della Commissione Ue di inserire nucleare e gas metano nella tassonomia verde, cioè di certificarli come fonti green, aprendo così l’accesso ai fondi europei destinati a investimenti ambientalmente sostenibili, sta giustamente suscitando forte opposizione in tutta Europa. Anche il gruppo di esperti Ue che ha contribuito a stilare la prima classificazione delle attività verdi e la Corte di Giustizia europea, stando a notizie ufficiose filtrate sulla stampa, si appresterebbero a bocciare la proposta della Commissione.
L’inserimento di nucleare e gas tra le fonti green è una scelta incompatibile con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette al 2050 e di tutelare l’ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini. Inoltre rischia di compromettere sui mercati finanziari internazionali la credibilità dell’attuale tassonomia istituita per creare un gold standard per gli investimenti sostenibili.
Ma ci sono anche altre ragioni contro il rilancio del nucleare su scala europea. Al netto dell’enorme problema insoluto del confinamento delle scorie altamente radioattive e della sicurezza, è una tecnologia competitiva solo se finanziata dal pubblico e con costi esorbitanti, come evidenzia il contratto tra Edf (la “Enel” francese) e il Governo inglese per il reattore Epr di Hinkley point, che stabilisce per 35 anni il prezzo di 113 dollari per MWh prodotto, un costo da cinque a dieci volte superiore a quello del solare fotovoltaico.
Sono queste alcune delle motivazioni alla base della risoluzione che ho depositato in Assemblea legislativa Emilia-Romagna, con la quale chiedo alla Giunta regionale di intervenire sul governo perché al pari di Austria, Spagna, Danimarca e Lussemburgo si opponga alla proposta della Commissione Ue, ricordando la partita ancora aperta del decomissioning (smantellamento a fine esercizio) della centrale nucleare di Caorso, in provincia di Piacenza.
È possibile perseguire la strada della transizione energetica green senza bisogno di gas e nucleare, a tutto vantaggio della salute e della sicurezza di cittadini e ambiente. Come insegna Enel, che nel programma industriale prevede di azzerare le emissioni di gas serra al 2040 (anziché al 2050) e di investire 210 miliardi di euro al 2030 a sostegno della decarbonizzazione dell’elettricità, la strada da battere oggi è quella delle rinnovabili: per accelerare il processo di decarbonizzazione e per contrastare la volatilità dei prezzi di petrolio e gas metano. Con un aumento del 470% del suo costo, il metano è il principale responsabile dell’incremento delle bollette e dell’inflazione che sta colpendo il nostro Paese. Una situazione che comporta rilevanti profitti per imprese come Eni, ma un inaccettabile aggravamento del carovita per imprese e cittadini.
La risoluzione di Europa Verde è un invito alla Regione Emilia-Romagna a farsi portavoce di una netta opposizione ad una manovra che guarda al passato. Invece di assecondare gli interessi nucleari della Francia si dovrebbe imitare la Germania che entro quest’anno chiuderà le ultime centrali nucleari in funzione, puntando sulle rinnovabili con l’ambizioso obiettivo di installare entro il 2030 200 GW di nuova potenza solare e di tagliare del 65% le emissioni di gas serra.
Ma come sempre non ci bastano i “no”. “Sì” quindi ad una transizione energetica verde più veloce. Per non essere in balia delle fluttuazioni del costo del metano bisogna puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica. Per questo nella risoluzione chiedo che per fare fronte al “caro bollette” non vengano impiegate risorse pubbliche destinate alle rinnovabili; e che si riducano i Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) che lo Stato versa ogni anno ai privati nella misura di circa 20 miliardi. Il governo italiano starebbe per percorrere la strada opposta: penalizzare gli investimenti sulle rinnovabili e continuare a sovvenzionare l’impiego dei fossili con i SAD.
Che dire? Non ci sorprende, è la dimostrazione che la transizione la vogliono fare solo a parole e che gli interessi di riferimento sono sempre gli stessi. Europa Verde denuncia da tempo l’inadeguatezza del ministro Roberto Cingolani. Ma resta una voce isolata e inascoltata in un panorama che incensa H24 il governo Draghi.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.