I titolari riferiscono di un probabile "sovraccarico elettrico" ed escludono la matrice dolosa. Tutta la città si è mossa per aiutare la struttura, apprezzata per la sua attività di inclusione: fra gli altri, è partita una raccolta fondi da parte di Libera Terra, l'associazione di Don Ciotti che a Palermo ha sede proprio dentro a Moltivolti
Uno dei luoghi più colorati e luminosi di Palermo è ora coperto da una fitta coltre di fuliggine nera. Il coworking e ristorante Moltivolti che si trova nel quartiere Albergheria di Palermo è stato gravemente danneggiato da un incendio nella notte tra sabato 29 e domenica 30 gennaio. Un luogo conosciuto in tutta Italia, simbolo di accoglienza, epicentro del mondo legato al sociale e all’attivismo. La domenica mattina alle 6.30 Tony, uno dei dipendenti di Moltivolti ha trovato il locale devastato dalle fiamme. “Le cause, a quanto pare, sono dovute a un sovraccarico elettrico”, racconta Giovanni Zinna, uno dei soci fondatori insieme ad un team interculturale, “Non c’è matrice dolosa. È stata completamente devastata la zona del ristorante: si sono squagliate le sedie e l’impianto elettrico, rotte tutte le vetrate, sollevate le mattonelle. Ci sono danni strutturali importanti ma per fortuna da non compromettere la solidità della palazzo”.
«Questo purtroppo accade in un momento molto difficile”, continua Zinna, “per adesso il ristorante era aperto mezza giornata perché non ce la facevamo a mantenere il locale aperto tutto il giorno con un flusso ridotto. Questo incendio è arrivato come una mazzata. Però possiamo affermare che abbiamo avuto una risposta locale, nazionale, internazionale, di un’intera comunità che negli anni abbiamo costruito veramente incredibile”. È partita una raccolta fondi da parte di Libera Terra, l’associazione di Don Ciotti che a Palermo ha sede dentro Moltivolti.
“Abbiamo un’assicurazione generale ma ancora non sappiamo cosa copre”, aggiunge Zinna, “ma ammesso che ci diano tutti i soldi di cui abbiamo bisogno, quello che ci spaventa sono i tempi d’attesa. Il progetto Moltivolti si è allargato negli anni con un Bnb e un altro locale che si chiama Altrove. Abbiamo anche un’attività di prossima apertura, la gelateria in piazzetta Mediterraneo: in totale abbiamo 35 dipendenti, di cui circa 20 lavorano da Moltivolti. In un mese accumuliamo circa 60mila euro di debiti. L’emergenza impellente è riaprire nel minor tempo possibile, perché tutto scorre: bollette, affitti, le buste paga. Siamo preoccupati e tristi ma dopo la risposta che ci ha travolto con una valanga di affetto anche molto fiduciosi”.
Da ieri sono tantissimi gli attestati di solidarietà che si sono susseguiti. Dal Pd nazionale al deputato Erasmo Palazzotto, all’Arci, il Sindaco di Palermo. La Cgil tantissime associazioni hanno rimpallato sulle loro bacheche social l’appello a donare per far ripartire il prima possibile uno dei luoghi simbolo di una Palermo diversa che ogni giorno prova a immaginare un futuro migliore. Tra le mura di Moltivolti sono tantissimi i progetti e le idee nate in questi anni. “Quello che più mi ha commosso “, conclude Giovanni, “è che un sacco di gente ci ha scritto di non avere soldi da donare ma che volevano dare comunque una mano a sistemare il locale per dare il loro contributo. Il proprietario di un piccolo bnb ci ha scritto ‘non ho soldi ma braccia forti’, l’artista Igor Scalisi Palminteri ci ha detto che ridipingerà tutti i volti che c’erano sulle pareti. Grazie a tutti davvero, se non ci fosse stata questa risposta non credo avremmo avuto la forza di ripartire”.