“Mi ero iscritto ad Agraria all’università di Perugia e, per dirla con un eufemismo, non sono mai stato uno studente modello. Dopo essere stato rimandato in latino e greco, per punizione mio padre Vittorio mi mandò a fare il barista. Mi guardava con l’aria di chi pensa: ‘Studia Agraria perché non ha voglia di fare nulla’. E mi fece debuttare come attore accanto a lui in ‘Affabulazione’. È andata così”. Inizia così il racconto a cuore aperto di Alessandro Gassmann al Corriere della Sera. L’attore, recentemente protagonista sul piccolo schermo con la fiction di Rai 1 “Un Professore“, ha rilasciato una lunga intervista in cui presenta il suo nuovo libro autobiografico (Io e i #Green Heroes, dedicato alla madre, ndr) e tira le somme della sua vita.
“Non ho mai occasione di parlare di mia madre Juliette Mayniel, mi chiedono sempre di mio padre – ha spiegato Gassmann –. È lei che mi ha fatto crescere nel rispetto della natura. È figlia di contadini francesi, che non ho fatto in tempo a conoscere. La casa in campagna dei suoi nonni divenne il quartier generale degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Mia madre è nata in un isolato villaggio rurale. Era di una bellezza fuori dal comune, uno dei volti della Nouvelle Vague. Aveva vinto l’Orso d’oro alla Berlinale. Fu lei a lasciare papà, con una espressione irriferibile che in romanesco verrebbe benissimo. Oggi ha 86 anni, vive in Messico e ci sentiamo quasi quotidianamente via mail in un lungo palleggiamento tra l’italiano e il francese. Al telefono meno, non ha abbastanza udito e si innervosisce se non sente bene”.
Come lei, anche Alessandro Gassmann non ama rivedersi in tv o al cinema: “La sola idea mi infastidisce, mi sento in imbarazzo. Vedo gli errori, le imprecisioni, non mi sento credibile. E poi ho altro per la testa. Voglio fare solo regie, se ne avrò la forza mi piacerebbe girare documentari e occuparmi di natura”. A proposito di green, qual è la sua opinione su Greta Thunberg? “Attaccarla (anche volgarmente) è facile, la giovane età, la sindrome di cui è affetta… Non sarà lei a risolvere i problemi del pianeta, ma è importante che esista, si sta spendendo molto, è una icona. E ha genitori che la proteggono”.