Gordon Murray colpisce ancora, stavolta con la nuova T.33, supercar prodotta dal marchio fondato dal celebre ingegnere sudafricano. Arriva in scia alla T.50, ancora più estrema ed esclusiva, e si configura come un veicolo più “friendly”, maggiormente adatto all’uso quotidiano. Sicché, a fianco di particolari corsaioli – come la pedaliera di alluminio – si aggiungono dettagli da auto di tutti i giorni, come la compatibilità con i sistemi Android Auto e Apple CarPlay e i vani bagagli da 280 litri di capacità totale.
Lunga 4,4 metri, la T.33 si distingue per forme più sinuose e meno esasperate rispetto a quelle della T.50, ispirate alle vetture Sport degli anni 60. Tuttavia, non mancano stilemi derivati dal mondo del motorsport, come l’airscoop sul tetto (porta aria fresca al sistema di aspirazione del propulsore), che fa molto Formula 1 anni 70. Del resto è da lì che arriva Murray, dalla massima serie motoristica.
Sotto al cofano, un V12 derivato da quello della T.50, “addolcito” per essere più trattabile nella guida su strada: eroga 615 cavalli di potenza massima a 10.500 giri/minuto e può raggiungere l’impressionante regime di 11.100 rpm. La coppia motrice, invece, è pari 451 Nm, di cui il 75% già disponibili a quota 2.500, a riprova della “trattabilità” del propulsore. Due le trasmissioni disponibili: manuale o automatica (con palette di richiamo al volante), entrambe a 6 marce.
La T.33 vanta un sofisticato scheletro con monoscocca fatto di carbonio, sospensioni di alluminio, freni carboceramici by Brembo e cerchi da 19 pollici anteriori e da 20 posteriori, gommati con pneumatici Michelin Pilot Sport 4 S. Avanzatissima l’aerodinamica: tramite i canali presenti nel frontale, l’auto convoglia i flussi nella sottoscocca e vanta un sofisticato diffusore e un’ala mobile posteriore. La produzione della T.33 sarà limitata a 100 esemplari, venduti ciascuno a 1,64 milioni di euro, tasse escluse. Consegne dal 2024.