Il Consiglio di amministrazione di Ita Airways, presieduto da Alfredo Altavilla, ha approvato oggi il nuovo piano industriale della società. Durante la riunione consiglio ha “altresì discusso il conferimento dell’incarico di advisor legale e advisor finanziario per l’operazione relativa alla futura alleanza strategica, il tutto in coerenza con le politiche di acquisto approvate dalla società”. Sul conferimento dell’incarico, si legge nella nota della società, i “dettagli verranno forniti quando la procedura formale di assegnazione sarà finalizzata”. E’ stato spostato invece al prossimo cda il tema relativo alla politica di remunerazione dei manager dell’azienda. La scorsa settimana il gruppo dei trasporti navali Msc, di proprietà della famiglia Aponte, ha presentato un’offerta non vincolante per rilevare una partecipazione di maggioranza nella compagnia aerea sorta dalle ceneri di Alitalia. Più sfumata la posizione del gruppo tedesco Lufthansa che affianca Aponte ma che, per ora, non ha manifestato l’intenzione rilevare quote dal Tesoro, al momento titolare del 100% di Ita. Nei primi 2 mesi e mezzo di vita (il primo volo è dello scorso 15 ottobre) la compagnia ha perso 170 milioni di euro e ha registrato ricavi del 50% inferiori al piano industriale. La palla passa ora al ministero del Tesoro, da cui si attende una decisione sulla manifestazione di interesse. Dal Consiglio dei ministri che si è riunito oggi con diversi temi in agenda non è giunta nessuna indicazione.
Nel frattempo la Commissione europea ha finalmente reso nota la versione pubblica dell’accordo con il governo italiano. Una formulazioni concordata tra le parti per tutelare “segreti industriali” della compagnia. Ne è merso che, fin dall’inizio, Bruxelles ha dato il via libera all’operazione a condizione che Ita si “accasasse” rapidamente presso un “un attore europeo per stabilire una presenza più forte sia sui mercati a lungo raggio sia europei, con una graduale integrazione della rete a partire dal 2022″. Il testo non menziona però la necessità di una partecipazione diretta nella società. Che Ita sia nata per essere venduta non è un mistero (sembra anzi “confezionata” per venire incontro ai desiderata della compagnia tedesca). Lo scopo originario del progetto lo aveva lasciato in qualche modo intendere anche lo stesso presidente Altavilla durante la sua prima audizione alla Camera. Tuttavia il vincolo imposto dalla Ue non era mai stato esplicitato dai vertici della compagnia. In occasione del cda gli ex lavoratori Alitalia sono tornati a manifestare con un presidio organizzato da Cub Trasporti, Usb, Air Crew Committe (Comitato personale aereo navigante) e Navaid (associazione nazionale del personale navigante del trasporto aereo) nell’area tecnica di Fiumicino davanti alla sede di Ita Airways.