A quasi un anno dall’uccisione nella Repubblica Democratica del Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista, Mustapha Milambo, e dopo mesi di silenzio da parte delle istituzioni europee, il Parlamento di Bruxelles torna a farsi sentire. E lo fa con un appello sottoscritto da 48 eurodeputati italiani che chiede un all’Ue più impegno affinché si ottenga verità e giustizia per il diplomatico italiano: “La necessità di ricostruire una verità giudiziaria solida e credibile sulla morte di Attanasio non è solo una questione italiana, ma deve coinvolgere tutti i livelli, incluso quello europeo”, si legge in una nota di Pierfrancesco Majorino (Pd), tra gli eurodeputati che hanno lanciato l’appello.

Il messaggio lanciato dai membri della Plenaria non è rivolto solo alle istituzioni europee, ma anche “al Pam (il Programma alimentare mondiale dell’Onu) e alle Nazioni Unite nel complesso perché si produca uno sforzo effettivo e non formale”, prosegue la nota. Un riferimento chiaro alle reticenze dell’organizzazione che aveva in carico la sicurezza della trasferta verso Rutshuru e che ha in un suo responsabile, Mansour Rwagaza, l’unica persona che risulta attualmente indagata per aver falsificato i documenti relativi allo spostamento via terra, omettendo la presenza del diplomatico e del carabiniere che avrebbe obbligato l’organizzazione a fornire una scorta armata.

L’appello degli eurodeputati si sofferma anche sulle novità delle ultime settimane, quelle riguardanti l’arresto di due presunti membri del commando armato che ha assaltato il convoglio e le rivelazioni sul nome del capo della banda, Aspirant, che risulta ancora in fuga. Versione, quella delle autorità del Nord Kivu, che però ha suscitato più di un dubbio e non è considerata credibile dai familiari. “Gli arresti dei presunti responsabili annunciati dalle autorità congolesi non possono infatti esaurire la necessità di andare a fondo di una vicenda che contiene numerosi elementi inquietanti – continua Majorino – In questo quadro è assolutamente essenziale che alle autorità italiane sia garantita piena disponibilità dei documenti e una effettiva agibilità delle indagini (il riferimento è all’impossibilità dei Ros di svolgere ulteriori indagini sul campo, ndr). La tragica fine di Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci, Mustapha Milambo non può in nessun modo essere dimenticata”.

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