Politica

Luigi Di Maio, grazie di tutto! Ci vediamo alle urne

di Melania Ferrucci

Dopo aver seguito le frenetiche giornate che hanno contraddistinto questa elezione del Presidente della Repubblica, non posso esimermi dal mostrare il mio apprezzamento per il nostro giovane Ministro degli Esteri, quindi grazie Dott. Luigi Di Maio, ah no, scusi, non dottore, grazie Sig. Luigi Di Maio!

Mi permetto di iniziare con questa innocua burla sul suo titolo di studi, ma mi è sembrato di capire che la cosa la diverte parecchio e questo mi porta dritta al primo motivo per il quale vorrei ringraziarla.

Grazie per averci ricordato l’importanza del perdono. Sì, perché le è bastato un attimo, nemmeno il tempo di farsi spuntare qualche capello bianco, per perdonare con ammirevole compassione tutti quelli che le hanno dato del bibitaro, dell’ignorante, quelli che non si sono mai persi un suo congiuntivo, che l’hanno crocifissa per piscine e frigoriferi. Ma basta, perché portare rancore?

Vorrei poi sinceramente ringraziarla per averci risparmiato noiose e contorte spiegazioni su quello che stava succedendo in questi giorni. Perché tediarci in questo modo? Ho apprezzato il suo tentativo di proteggerci da questo susseguirsi di dichiarazioni; tutti noi abbiamo già tanto a cui pensare, meglio che se ne occupi lei, da solo, senza dare spiegazioni a nessuno. Ho in mente questa immagine di lei, Ministro, che tiene pudicamente la mano davanti la bocca per risparmiarci il difficile tentativo di decifrare anche la minima parola (a volte alza la mano persino davanti la mascherina, si immagini, quanta premura!).

Ovviamente devo porgerle i miei ringraziamenti per averci fatto capire che non c’è assolutamente niente di male nel cambiare idea, a chi non è successo? Anche cambiarle tutte le idee va bene, si intende. Perché rimanere coerenti con i propri pensieri quando si può tranquillamente navigare da una sponda all’altra, trasportati dalla dolce corrente dell’incoerenza sì, ma anche del coraggio, il coraggio di far finta di non aver mai detto quelle cose o di averle dette, ma di essere stato frainteso o di averle dette, ma in un contesto diverso o di non ricordarsi proprio di averle mai dette?

Sono anche rimasta sorpresa dalla finezza con la quale ci ha ricordato l’importanza di proverbi e detti della nostra tradizione. Ad esempio, meglio soli che male accompagnati o ancora, dai nemici mi guardo io, ma dagli amici mi guardi Iddio. Insomma è sempre bene tenere a mente queste preziose massime popolari. In realtà dovrebbe forse ripeterle all’ex Presidente Giuseppe Conte, attuale Presidente del M5s, forse lui non è tanto pratico; noi invece a forza di seguirla per il suo girovagare, caro Ministro, ce ne stiamo rendendo proprio conto.

Ah be’, devo per forza ringraziala per aver abolito la povertà (stavo per dimenticarlo, si figuri). Ma non solo per averla abolita, soprattutto per l’annuncio sobrio e pacato con il quale, mi ricordo, ha salutato questa splendida vittoria, con umiltà e decoro. Perché lei ci ha spiegato proprio in questi ultimissimi giorni, davanti al tappeto di microfoni, ai giornalisti accalcati e con uno stimato drappello di seguaci alle sue spalle, quanto odia gli annunci roboanti…

E infine, il mio preferito: abbraccia il tuo nemico, impara da lui, ti può insegnare tanto, chissà: protesti scoprire che avete molto in comune. Con uno in particolare, un certo senatore toscano che è nel cuore di tutti noi da parecchio ormai. Avete perso cosi tanto tempo a battibeccare, a lasciarvi sopraffare dalle incomprensioni reciproche, sembravate così diversi e invece… adesso sembrate quasi uguali, ma pensi, indistinguibili. Solo che lui è dottore.

Quindi grazie Luigi! Ci vediamo alle urne.

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