L’amore trionfa. Anche quest’anno. Dodici canzoni su venticinque e sembra l’edizione con Claudio Villa e Gino Latilla. “L’amore non se ne va”, canta ed esempio Giusy Ferreri. Già, un eterno ritorno. Un settennato presidenziale dell’amore che si ripete in fila per sei col resto di due (e fa quattordici)
Non c’è Sanremo senza amore, provocazioni e le rime della domenica. Metti pure in gara quello con la giacca pelosa rosa, l’altro con gli zatteroni e gli occhiali da sole, e anche un altro tizio che dice “ti farò ballare”, ma ai testi del festival guai a togliere l’ “amore”, l’ “amato”, l’ “amare”, il “m’ama non m’ama” (Predoliiiin!!!). L’amore trionfa. Anche quest’anno. Dodici canzoni su venticinque e sembra l’edizione con Claudio Villa e Gino Latilla. “L’amore non se ne va”, canta ed esempio Giusy Ferreri. Già, un eterno ritorno. Un settennato presidenziale dell’amore che si ripete in fila per sei col resto di due (e fa quattordici). “Voglio amarti nei pensieri e nelle mani/voglio amarti nelle braccia e nel calore”, azzarda tonica e oltre la barriera della materia l’Iva “cento, cento” Zanicchi. Rkomi la piazza subito al primo accordo facendo infuriare Enel, Eni, Cingolani e Putin: “L’amore per me è elettricità”. Mahmood e Blanco fanno invece i timidini: “E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre”, poi subito ecco sbucare il virus “e mi vengono i brividi, i brividi, i brividi”. Più Brufen, però, che tachipirina e vigile attesa. Anche il veterano Massimo Ranieri che un Sanremo lo vinse “perdendo l’amore” (quando si fa sera) oggi non ha buone notizie: “Amore vedi così buio è/questo mare/troppo grande per/non tremare”. Le Vibrazioni la vivono malissimo pure loro e finiscono in un film di Cronenberg: “L’amore sotto pelle è, un’arma nella mano”. Non resta che seguire le uniche certezze in materia che offre Giovanni Truppi: “Amarti è credere che/che quello che sarò sarà con te”. La variante dell’amore a Sanremo 2022 si chiama variante “baby”. Non come il crepuscolare Andrea Mingardi in Sfighé (“baby, baby, baby, at vagn’ass un colp in bocca”), ma proprio come i più grandi idoli pop ammeregani. Idolo del riciclo al mercato del vintage è Achille Lauro che tra latrati più o meno anglofoni (“negli occhi è rock and roll”; “sembra ti tocchino/oh my god”) piazza il suo ammaliante: “baby, è ancora presto, presto”. Tananai evoca Buscaglione, ma anche battute alla Woody Allen: “Baby ritorna da me e metti via quella pistola”. Mentre Highsnob e Hu si inerpicano nel senso di colpa: “Baby, sto imparando a rimpiazzare i sogni”. Aka 7even è invece maschio baccalà da pura adorazione: “Baby, giuro che sei perfetta così”. Un aiutino, però, perché tra i testi di Sanremo 2022 il verso non gira, il brano non corre, il ritmo non martella. Provocazioni ne abbiamo? Dopo i Maneskin: durissima. Emma si pone il quesito che farà andare in bestia la Murgia: “Ogni volta è così/siamo sante o puttane”. Mentre La rappresentante di lista prova a tornare all’infanzia, all’abc dei tamburi da battere a ritmo binario, tra Ben Hur e Raoul Casadei: “Con le mani, con le mani, con le mani, ciao ciao/con i piedi, con i piedi, con i piedi, ciao ciao/e con le gambe, e con il culo, e con i miei occhi, ciao ciao”. Rettore e Ditonellapiaga invece rinnovano battaglie femministe vecchia maniera alla Jo Squillo: “E non m’importa del pudore/delle suore me ne sbatto”. Ma forse è nell’impianto delle rime che Sanremo 2022 propone il meglio dei parolieri viventi. Elisa svisa con quel suo fare distratto e contemporaneo: “Tra le luci di mille città/tra la solita pubblicità”. Irama invece fa un frontale con il tempo futuro e finisce in loop: “Se sarai la luna ti vedrò/e se sarai qui non lo saprò/ma se sei tu lo sentirò/in ogni gesto ti cercherò/se non ci sarai io lo capirò/e nel silenzio io ti ascolterò”. Gradino più alto del podio per Matteo Romano che per essere il più ganzo di tutti titola il brano Virale e inizia tutto proprio con la rima baciatissima in ale: “Scale/Solo per salire se vale/cosa ridi se mi fa male/curare ferite col sale”; infine rimescola tutti gli highlights del festival, amore a profusione, rima e provocazione (da tastiera): “e l’amore riappare/va in tendenza e risale/diventa virale”.