In Europa è tornata l’inflazione, come non si vedeva da tempo. Il caro energia, che si traduce in caro-bollette, sta già pesando sia sulle famiglie sia sulle attività industriali. Erano anni che questo non accadeva. Ma come si riflette questo scenario sui tassi di interesse e di conseguenza sui mutui? Prova a rispondere alla domanda l’approfondimento completo sul Magazine ufficiale di Immobiliare.it.

La situazione dei mutui nei prossimi mesi

L’attuale rialzo dei prezzi non determina per forza un’impennata dei due indici di riferimento che determinano i tassi dei mutui.

Questi, però, si muovono quando la Bce decide di alzare i propri tassi di riferimento, per frenare l’inflazione. O meglio, è più corretto dire che reagiscono (in relazione ai “future”) quando i mercati sentono aria di rialzo, prima ancora che questo avvenga.

È presto per dire se e quando verrà deciso un rialzo, perché l’attuale livello dell’inflazione appare una contingenza legata all’energia e alla scarsità di materie prime, ma la ripresa economica è ancora zoppicante.

I mutui in corso

A considerare la situazione di chi ha un mutuo in corso, va da sé che i titolari di un tasso fisso non subiranno alcuna variazione: la rata rimane sempre uguale.

Il mutuo a tasso variabile, invece, per sua definizione è quello che subisce il rialzo dei tassi (in questo caso l’Euribor) con l’immediato aumento della rata mensile. Ma è opportuno fare una distinzione tra chi ha stipulato il finanziamento di recente e chi invece ha in corso il piano di rimborso da almeno 10-15 anni o più.

Se il mutuo è partito da poco, senz’altro il risparmiatore è stato allettato dal fatto che il variabile parte con una rata più leggera rispetto al fisso. Eppure lo scenario, ormai, va nella direzione di un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe avvenire a fine anno o al più tardi nel 2023.

Per chi cerca un mutuo nel 2022

Vediamo infine qual è la scelta migliore per chi si appresta a richiedere un mutuo nel corso del 2022. La maggior parte degli osservatori è concorde nell’affermare che il tasso fisso sia la soluzione migliore, perché coniuga la certezza della rata futura e una convenienza ancora molto alta.

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