“Con la grande squadra della Lega in Regione Lombardia che con il massimo impegno non perde di vista gli obiettivi su cui lavorare: Lavoro, Sanità e opere pubbliche. Avanti!”, twittava lunedì Matteo Salvini postando una foto in cui compare anche il presidente Attilio Fontana e tutta la squadra, appunto, del Carroccio che governa la regione. Sembrerebbe uno scatto normale, uno dei tanti che l’ex ministro dell’Interno condivide quotidianamente sui social. E invece con il passare delle ore, ingrandisci qui e allarga la foto di là, il post è diventato virale. Il motivo? A tanti non è sfuggito che le mascherine presenti sul volto dei leghisti sembrano essere finte, posticce, aggiunte – neanche con grande abilità – dopo che lo scatto era stato realizzato.
Insomma, quando si sono messi in posa, buona parte dei leghisti – è il sospetto – erano al chiuso, abbracciati, senza indossare la mascherina. In tempi di Sars-Cov-2 ancora galoppante seppur in fase discendente, con le regole decise dal governo di cui la Lega fa parte e con il presidente Fontana che predica prudenza ai cittadini lombardi, non sarebbe stato il massimo diffondere una foto in cui veniva fatta carta straccia della misura minima richiesta dall’esecutivo per contenere la pandemia.
Errata corrige. Qui la foto originale senza il “filtro nitidezza” che ha fatto apparire dei volti sulle mascherine dei presenti. Al lavoro. pic.twitter.com/YryP84PQN9
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 1, 2022
E così il social media manager, ipotizzano in tanti, si è messo all’opera. In maniera un po’ grossolana, evidentemente, se in Rete non sono sfuggiti diversi dettagli: bocche e nasi attraversano il tessuto delle Ffp2 e sono ben visibili, a diversi altri uomini del Carroccio mancano gli elastici laterali in grado di sorreggere le mascherine, in altri casi i volti vengono quasi trasfigurati. Eppure chi è intervenuto sembrava aver pensato a tutti: alcune mascherine Ffp2, altre chirurgiche, un frequente alternarsi di colori dal bianco al nero passando per grigio e blu.
Di ironia in ironia, è stato lo stesso Salvini a cercare di mettere un freno, intervenendo nuovamente per spiegare che a far apparire i volti non era stato un grossolano fotoritocco, ma un “filtro nitidezza” – tra i commentatori si ipotizza la app Remini – che altera i volti al punto di creare i lineamenti anche dove non ci sono. Ma il risultato non è stato quello sperato: l’hashtag “filtro nitidezza” in pochi minuti è diventato virale insieme a decine di meme.