Una ragazza di 15 anni ha denunciato di essere stata vittima di una violenza sessuale di gruppo venerdì scorso a Reggio Emilia. Ai domiciliari un compagno di classe della giovane, mentre altri due, coetanei della ragazza, sono indagati. Secondo quanto riportano La Gazzetta di Reggio e Il Resto del Carlino i fatti risalgono al 28 gennaio. Cinque giovani – due ragazze e tre ragazzi – non erano andati a scuola a causa di uno sciopero e si erano riuniti a casa di uno di loro. Nel primo pomeriggio una delle due studentesse era tornata a casa, mentre l’altra era rimasta sola con i tre maschi: intorno alle 15 ha contattato la sorella per chiederle aiuto, dicendole di essere stata aggredita. Quest’ultima alle 15.20 ha chiamato il 112 denunciando lo stupro. I carabinieri, una volta arrivati nell’appartamento, hanno trovato la porta aperta e la casa vuota: il giovane padrone di casa si trovava sul retro del palazzo al telefono con il padre.
La vittima è stata in seguito portata all’ospedale, dove le è stato riscontrato un tasso alcolemico molto alto – nonostante fossero passate otto ore – ed ‘ecchimosi bluastre’. Il giovane di 15 anni è stato arrestato domenica e portato al Pratello di Bologna (ora è ai domiciliari). In udienza di convalida davanti al Tribunale dei Minorenni di Bologna, il ragazzo, difeso dall’avvocato Giacomo Fornaciari, ha reso dichiarazioni spontanee ammettendo il sesso però “consenziente”. Tuttavia, per la Procura, le ‘ecchimosi’ emerse tramite alcuni accertamenti in ospedale “comprovano la violenza sessuale”.
Secondo la pm Alessandra Serra della Procura dei minori, lo stupro è aggravato “dalle condizioni di inferiorità psichica e fisica, avendo la medesima pesantemente abusato di sostanze alcoliche quali vino e vodka alla pesca, in tali quantità da compromettere la capacità di esprimere un valido consenso“, come si legge nella richiesta di misura cautelare. Gli esami tossicologici ai quali è stata sottoposta la ragazza otto ore dopo i fatti hanno confermato “una percentuale di etanolo presente nel plasma pari a 96 mg/dl, un considerevole stato di ebbrezza alcolica”. Il pm, considerato “lo stato di quasi flagranza del reato”, ha perciò sostenuto la necessità della permanenza nel carcere minorile. Le accuse contenute nel fascicolo parlano di “Una condotta da branco. Non hanno esitato ad approfittare dello stato di ubriachezza della ragazza per consumare rapporti sessuali”. L’arresto del 15enne è scattato anche in virtù del fatto che all’arrivo dei carabinieri nell’appartamento – dove si sarebbero consumati i presunti abusi – lui fosse già scappato lasciando la porta aperta. Il giudice ha ravvisato il pericolo di fuga e ha disposto il provvedimento. Il giudice, considerando che l’imputato è incensurato, gli ha però concesso i domiciliari nell’abitazione del padre.
Gli inquirenti hanno inoltre sequestrato lo smartphone del 15enne, dove hanno trovato i messaggi di un altro dei tre: “Sta dicendo da mezzora che l’abbiamo violentata. Fai qualcosa, siamo nella m… fino al collo”. Anche il mittente è stato convocato in caserma, dove ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ammettendo le proprie responsabilità e quelle dell’amico in merito ai rapporti sessuali con la ragazza. Sul terzo ragazzo sono in corso accertamenti.