Prosegue la caduta del titolo Saipem che, dopo aver perso ieri in una sola seduta il 30%, questa mattina è arrivata a perdere fino all’11% salvo poi chiudere la seduta con un calo dell’1,6%. In un giorno e mezzo la società ha ridotto il suo valore di borsa di circa mezzo miliardo di euro, con una capitalizzazione che ora si attesta a 1,1 miliardi. L’ondata di vendite è provocata dall’annuncio arrivato ieri mattina secondo cui la società ha realizzato nel 2021 perdite per un valore superiore ad un terzo di capitale. Un rosso che, ai sensi del codice civile, impone ai soci l’immissione nella società di nuove risorse. A metter mano al portafoglio saranno innanzitutto Eni, che controlla il 30% della società di forniture di servizi per l’industria energetica, e Cassa depositi e prestiti a cui fa capo un altro 12,5%. Saipem ha fatto sapere oggi di avere avviato le interlocuzioni con i due soci di riferimento. Quanto alle banche, sono state contattate in via preliminare a metà della scorsa settimana, in vista del Cda che si è poi tenuto tra sabato e domenica e da cui è emerso l’attuale quadro critico.
Il conto, in termini di perdita di valore di titoli, grava però anche su molti piccoli risparmiatori che già nel 2016, avevano subito gli effetti di una ricapitalizzazione da 3,5 miliardi. Secondo alcune stime la nuova ricapitalizzazione avrà un valore di almeno un miliardo di euro. A causare il peggioramento dei conti e a determinare la revisione degli obiettivi di bilancio sono stati, spiega la società, una serie di fattori. In primis l’arenarsi del progetto avviato con il gruppo francese Total per l’estrazione di gas in Mozambico, congelato a causa della ripresa di attentati jihadisti nella zona, e che si è tradotto per Saipem in mancati ricavi per circa 1,4 miliardi di euro. C’è poi l’effetto della pandemia che, in generale, ha rallentato le attività del settore.
Per Saipem emergono “ancora guai”, anche perché “dopo l’aggiornamento strategico del terzo trimestre si sperava che il grosso dei problemi” fosse alle spalle, affermano gli analisti della banca inglese Barclays in un report sulla società italiana. Barclays individua extra costi per un miliardo e ricorda la necessità di convocazione di un’assemblea. “Il dato positivo è che Saipem ha due soci strategici significativi in Eni e Cdp che sono stati di supporto finora nei problemi di lunga data del gruppo. Anche il mercato del suo core business è in miglioramento e quindi – concludono gli analisti di Barclays – riteniamo probabile ci sia un supporto da parte dei suoi principali detentori”, anche se gli ultimi aggiornamenti portano “una notevole incertezza”. Mediobanca ha ridotto la sua valutazione sul titolo classificato ora come “underperform”, ossia ne viene suggerita la vendita.