In punta di piedi e con un grande rispetto per la storia del Festival di Sanremo. Ana Mena sull’onda dei successi estivi prima con Fred De Palma, Federico Rossi e poi con Rocco Hunt, sbarca con un brano in italiano “Duecentomila ore” – scritto a sei mani da Rocco Hunt, Zef e Federica Abbate e prodotto da Zef – al Teatro Ariston. La partecipazione di Ana Mena, artista da 36 dischi di Platino e 2 dischi d’oro con oltre 5 milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify, ha suscitato qualche polemica perché spagnola e non italiana.
In molti forse hanno dimenticato che sul palco dell’Ariston si sono succeduti anche altri artisti stranieri famosi, su tutti Luis Miguel che si classificò al secondo posto a Sanremo 1985 con “Noi, ragazzi di oggi”. “So che ci sono state polemiche – risponde a FqMagazine la cantante -, non le ho lette tutte e le capisco in parte. Ma vorrei dire che partecipo al Festival con grande rispetto e umiltà. Io voglio omaggiare la musica italiana e anche una manifestazione che ho amato molto, grazie anche agli ascolti di mio padre. Io rispetto il regolamento del Festival, cantando in italiano”.
L’amico e collega Rocco Hunt sarà anche presente alla serata delle cover del 4 febbraio e con lui Ana Mena proporrà un medley speciale: “Inizierò io cantando ‘Il Mondo’, poi si inserirà Rocco con la sua energia su ‘Figli delle stelle’ e finiremo insieme intonando ‘Se mi lasci non vale’. Sono molto legata a Rocco perché è stato molto importante per la mia carriera e abbiamo condiviso assieme moltissimi momenti di musica anche in Spagna. Con lui al fianco mi sentirò come fossi a casa”. Nel futuro ci sono un disco in italiano e il sogno di poter recitare in una fiction prodotta nel nostro Paese.