Televisione

Sanremo 2022, nessuno vuole essere “favorito” per la vittoria (anche se a volte accade che…)

Fiorella Mannoia, Ultimo, Fedez e Francesca Michielin, sono solo alcuni degli artisti che furono dati per trionfatori al Festival di Sanremo. Poi la storia ha cambiato il corso degli eventi. Quanto essere favoriti aiuta realmente a conquistare il primo premio? 

Chi entra papa nel conclave, ne esce cardinale”. Mai proverbio fu più azzeccato, specie nella storia degli ultimi Festival di Sanremo. Gli artisti che si presentano in gara, spesso, mal accolgono (tra scongiuri immaginabili) l’etichetta del “favorito alla vittoria finale”. Ne sa qualcosa Ultimo, ad esempio, che poi si vide scalzare dallo “sconosciuto” Mahmood nel 2019 con “Soldi”, un artista che proveniva dritto da Sanremo Giovani e poi catapultato tra i Big. Da quella esperienza Mahmood ne ha fatto tesoro anche quest’anno che è tornato in gara al Festival di Sanremo, stavolta in compagnia del nuovo golden boy della musica italiana, Blanco, per presentare l’intensa “Brividi”. Intercettati da FqMagazine i due cantanti hanno detto: “Noi favoriti per la vittoria? Per carità, nessuno poi vince”. E Mahmood ha specificato successivamente: “Vi ricordo che quando ho vinto con ‘Soldi’ non mi conosceva manco mia zia”. Scaramanzia? Chissà. Di certo sia dai primi ascolti fatti dai giornalisti alla sede Rai di Milano, FqMagazine era presente, qualche settimana prima della kermesse, che dai bookmakers sia Mahmood che Blanco sono dati per la vittoria, tallonati da Elisa, anche lei in gara con “O forse sei tu”. Terza distanziata c’è Emma e poi La Rappresentante di Lista. Questi sono gli umori anche dopo le prove generali che generalmente si tengono il giorno prima del debutto.

Sono molteplici i fattori che concorrono alla vittoria della kermesse. La performance sul palco, l’empatia verso il pubblico, il giocare con le telecamere e soprattutto la canzone che catturi in qualche modo l’attenzione del telespettatore da casa che poi televota. Lo scorso anno favoriti erano Fedez con Francesca Michielin e gli outsider Colapesce Dimartino con “Musica leggerissima”, dietro – ma solo a un soffio dalla serata finale – i Maneskin con “Zitti e buoni”, che poi hanno preso la volata finale battendo tutti i favoriti della vigilia. La band poi ha anche vinto l’Eurovision Song Contest e sono stati catapultati in giro nel mondo con successo. Il resto è storia.

Altro esempio concreto di toto-vincitore sul filo del rasoio è stato Diodato con la bellissima “Fai rumore” nell’edizione 2020. A rendergli la vita difficile, secondo le previsioni, era Francesco Gabbani con la sua “Viceversa”, ma al rush finale “Fai rumore” ha spiccato definitivamente il volo, diventando successivamente il simbolo della normalità pre pandemia. Sempre a proposito di Francesco Gabbani, proprio il cantante battè la super favorita alla vittoria Fiorella Mannoia. Era il 2017. La coreografia della scimmia che balla di “Occidentali’s Karma” ebbe la meglio sull’emozionante “Che sia benedetta”, che arrivò seconda. Insomma gli esempi non mancano, puntare sul vincitore è sempre un rischio, ma è anche il bello del Festival. E agli artisti cosa rimane da fare ? Un bel gesto scaramantico e allontanare in tutte le interviste lo spettro del “vincitore mancato”. In fondo in fondo però la speranza rimane sempre. Del resto è pur sempre una gara di canzonette.