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Whoopi Goldberg nella bufera: “L’Olocausto non riguarda la razza”. Poi le scuse: “Fraintesa”

L’interprete di Sister Act e Ghost aveva esposto il proprio punto di vista sostenendo che “l’Olocausto non ha riguardato la razza ma due gruppi di bianchi” rimanendo sempre un esempio “di disumanità dell’uomo nei confronti dell’uomo”. Parole che hanno prodotto un’indignazione pubblica piuttosto strutturata

di Davide Turrini

“L’Olocausto non ha riguardato la razza ma due gruppi di bianchi”. L’attrice premio Oscar, Whoopi Goldberg è finita nella bufera. La sue affermazioni durante una puntata di The view, sul canale ABC, le sono costate un’immediata lettera di scuse. Il dibattito in studio prendeva le mosse dalla censura di un consiglio scolastico del Tennessee nei confronti del fumetto Maus di Art Spiegelman. L’interprete di Sister Act e Ghost aveva esposto il proprio punto di vista sostenendo che “l’Olocausto non ha riguardato la razza ma due gruppi di bianchi” rimanendo sempre un esempio “di disumanità dell’uomo nei confronti dell’uomo”. Parole che hanno prodotto un’indignazione pubblica piuttosto strutturata. L’Anti-Defamation League ha ricordato all’attrice che “l’Olocausto riguardava l’annientamento sistematico del popolo ebraico da parte dei nazisti, che consideravano una razza inferiore”. A questo punto Goldberg si è scusata: “Nella trasmissione di oggi, ho detto che l’Olocausto ‘non riguarda la razza, ma la disumanità dell’uomo nei confronti dell’uomo’. Avrei dovuto dire che riguarda entrambi”. L’attrice è infine apparsa al The Late Show con Stephen Colbert e ha detto di essere costernata per aver offeso così tante persone. “Essendo nera, quando parliamo noi di razza è una cosa molto diversa. Così ho detto che pensavo che l’Olocausto non riguardasse la razza. E questo ha fatto arrabbiare molte persone. Come persona di colore penso comunque alla razza come a qualcosa che posso rintracciare vedendola”. Goldberg ha provato a spiegare con un esempio cosa significasse per lei il nucleo della polemica che l’ha vista protagonista. Il razzismo nazista antiebraico “non era basato sul colore della pelle, non potevi sapere e dire chi fosse ebreo così all’apparenza. Dovevi scavare a fondo e capirlo. A questo punto mi chiedo: se il Ku Klux Klan sta venendo giù per la strada e io sono con un amico ebreo io devo scappare. Ma se il mio amico decide di non scappare, la maggior parte delle volte verrà superato. Perché non puoi dire chi è ebreo. Non lo sai”. Infine ha concluso: “Sono molto arrabbiata che la gente abbia frainteso quello che stavo dicendo. E per questo dicono che sono antisemita, e nego l’Olocausto e tutte queste altre cose che non mi verrebbe mai in mente di fare. Pensavo stessimo discutendo sulla razza”.

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