“Deve essere sempre garantito il diritto di manifestare ed esprimere il disagio sociale, compreso quello dei tanti giovani e degli studenti che legittimamente intendono far sentire la loro voce”. Ma “purtroppo alcune manifestazioni sono state infiltrate da gruppi che cercavano disordini”. A scriverlo in una nota è la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese dopo le polemiche sulla repressione violenta – in diverse città d’Italia – degli studenti scesi in piazza per la morte del 18enne Lorenzo Parelli, schiacciato da una trave d’acciaio in un’azienda friulana all’ultimo giorno di tirocinio nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. L’obiettivo del governo è di evitare nuovi disordini, dichiara Lamorgese, “scongiurando che le legittime proteste possano essere strumentalizzate da chi intende alimentare violenze e attacchi contro le forze di polizia”. Una spiegazione che per il Pd non è sufficiente. “Guardando le immagini delle piazze l’unica cosa chiara è la violenza della polizia – twitta l’eurodeputato Pierfrancesco Majorino – O dal Viminale spiegano e documentano o uscite come queste si possono evitare”.
“La linea da seguire non può che essere quella del confronto e dell’ascolto, nella prospettiva di un patto destinato alle nuove generazioni che sappia coinvolgere tutte le istituzioni e l’intera società civile”, spiega da parte sua la titolare del Viminale, sottolineando di aver “sensibilizzato” i prefetti su questo aspetto. La gestione dell’ordine pubblico, aggiunge, “si nutre anche di un costruttivo e costante dialogo con le istituzioni e del rispetto delle regole da parte di chi vuole manifestare il proprio dissenso”. Sulle violenze delle forze dell’ordine durante le manifestazioni studentesche sono state depositate due interrogazioni alla Camera, una firmata da Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e l’altra da Chiara Gribaudo (Partito democratico). Sia il gruppo di Leu che quello del Pd hanno annunciato di voler chiedere alla ministra di riferire in Aula. Nel frattempo il ministro del Lavoro Andrea Orlando dice di essere al lavoro su “una sorta di certificazione ulteriore” per le aziende che ospitano studenti in alternanza scuola-lavoro, “una specie di bollino blu“ che certifichi uno standard di sicurezza “ancora più elevato di quello previsto dalla legge”.
Sul tema era intervenuto anche il sindaco Pd di Torino Stefano Lo Russo: “Voglio vivere in una città dove non volano i manganelli, soprattutto sui ragazzi”, ha detto durante il Consiglio comunale di martedì, esprimendo l’auspicio di “una riflessione a livello ministeriale per aiutare le nostre prefetture e questure a gestire in modo meno conflittuale le prossime manifestazioni”. Intanto i feriti degli scontri nel capoluogo piemontese valutano se presentare un esposto in Procura: “Stiamo raccogliendo referti e testimonianze, si è raggiunto un punto intollerabile”, hanno dichiarato parlando davanti al Gioberti, lo storico liceo del centro da ieri occupato per protesta. E la mobilitazione studentesca continua: nuove manifestazioni sono in programma in diverse città per venerdì 4 febbario.